La festa dell'Ubriachezza

Come posso preparare l'Egitto a tutto questo?

Pensava a tutta la gente che gioiva all'esterno...tutta quella spensieratezza che animava tutto l'Egitto, spazzata in un solo momento nella sua mente. Un pensiero atroce.

Gli si avvicinò, stringendogli una mano nella propria. Se la portò alle labbra e poggiò infine la fronte sul suo petto, tenendo ancora stretto a se la propria creatura ".. Coglieremo con la stessa forza di spirito la felicità ed il dolore.." Fece una pausa scacciando gli ultimi residui di timore ".. Invia al più presto soldati ai confini.." Alzò il capo, senza scortarsi, fissandone lo sguardo ".. Dobbiamo scoprire cos'è questo male che ci minaccia.. Poiché l'unico male curabile è quello diagnosticato per tempo, dobbiamo conoscerne la natura e debellarlo.." Gli sussurrò lei cercando di mantenere la giusta lucidità. Ma era assai difficile per lei che teneva fra le braccia la creatura che più di tutte avrebbe difeso a costo della vita.

Edited by Iset - 11/11/2007, 15:38

Manderò piccole unità di avanscoperta sino ai confini del Regno in incognito, così facendo qualunque minaccia sia si illuderà di non essere stata avvertita.

Guardò la sua Regina...

Il male qualunque sia la sua entità non riuscirà a toccarlo, a costo della mia vita difenderò te e lui, te lo prometto.

".. Nulla ci toccherà se saremo uniti. Combatteremo tutto, l'uno affianco all'altra." Gli sorrise fiduciosa lei.

Tutmose fece segno di assenso con la testa l'Egitto non sarebbe stato colto impreparato, qualunque tipo di pericolo avesse cercato di attacarlo, il Regno lo avrebbe schiacciato. Thutmose ordinò le guardie di far partire dei piccoli gruppi di soltadi ai confini del Regno in segreto e senza simboli del Faraone o dell Impero, chiunque avesse avvistato qualcosa sarebbe stato di vitale importanza anticipare il nemico era essenziale. Il Faraone non ebbe cuore di fermare i festeggiamenti, ancora il male era lontano e il Popolo poteva ancora gioire. Il Faraone strinse la mano di Iset.
Proteggeremo nostro figlio a qualunque costo.

Varda sorrise e si congedò.

- Alla prossima ISet. E grazie ad entrambi.-

disse prima di alzarsi e mischiarsi tra la folla.

Gyasi si volse appena in tempo, udite le parole della giovane.
Con scatto felino la sorresse, per evitarle la caduta. Non fece passare più di qualche attimo che una fitta nube nera li avvolse per poi dissolversi nell'aria.
Qualche ubriaco strabuzzò gli occhi, per poi strofinarli. Incredibile quel che faceva vedere la birra!!

La guardò negli occhi...le indicò la porta della stanza dove erano soliti dormire in stanze separate...attendendo una sua risposta...

Le aprì lentamente la porta...sorridendole e cincenole un fianco. Quando furono entrati Leon accese la piccola torcia nella loro stanza guardò il cielo di queello speldido giorno e si chiuse dietro la porta, guardando Nitocri, si sarebbero scambiatibaci ed avrebbero brindato, distesi su uno dei due giacigli e avrebbero reso indimenticabile quel giorno.