malinconia

Neferty rivisse i momenti in cui salutava le persone a lei care, spiegando i motivi del suo gesto. Ed in effetti, l'attenzione si posò sui loro occhi. Quante cose non dette! Quanta sofferenza! Era vero, lei aveva causato tutto quello! E nemmeno se ne era accorta!
Dio santo! Cosa le stava succedendo?

- Gyasi...io lo amo. Com'è possibile che un affetto così sincero possa causare tanto dolore? Spiegami Alucard perchè non riesco a capire.-

disse con tono mesto.

- Io non ti credo. Come puoi insinuare che Gyasi non mi ama? Lui non mi sta ingannando! Tu odi Gyasi per i tuoi motivi, ma questi non ti devono condizionare nel giudicarlo. Proprio non dovresti farlo, perchè lui tiene veramente a me. Me lo ha dimostrato più di una volta. Dici che non conosco l'amore, ma che ne sai? Io soffro terribilmente per questo amore. Parli della sofferenza degli altri ma non sei in grado di vedere la mia. Eppure sto sacrificando me stessa per lui. Io ora gli appartengo e tu non puoi cambiare questa cosa solo con delle futili parole.-

rispose coraggiosamente difendendo a spada tratta il suo amore.

- Non riesco a capire di cosa stai parlando Alucard.-

disse prendendo a passeggiare per la stanza.

- Io conosco il sacrificio e la sofferenza ma perchè mai avrei dovuto negarmi la felicità di vivere questo amore? Vero, per lui soffro sotto molti aspetti, però in compenso vivo anche una gioia indescrivibile. Non ti facevo così cinico nei confronti dell'amore. Ti sto ascoltando e sto valutando i tuoi consigli. Molte cose di quelle che dici sono veritiere, me ne rendo conto. Tuttavia questo sentimento vale la posta in gioco. Dici che Gyasi mi sta ammaliando e sta esercitando potere su di me. Provamelo...e se mi dimostrerai che hai ragione lo lascerò all'istante.-

disse Neferty, totalmente convinta che Gyasi non la stesse ingannando.

Neferty guardò il vampiro come fosse un essere superiore e sconosciuto.
Da quando lo aveva conosciuto non avevano mai affrontato un argomento tanto delicato e il punto di vista umano e vampiresco si scontravano proprio in questo caso, ma Neferty manteneva rispetto per Alucard e non voleva sfidarlo o provocarlo.

- Forse hai ragione. Ma perchè ti daresti il peso di avvisarmi di tutto ciò? Io non conosco quello che siete, voi creature della notte, e poco ho imparato dalla compagnia di Gyasi. Ma credevo di poter fare affidamento sul mio istinto e tu ora mi dici che eserciti del potere su di me. Come ho fatto a non accorgermene?-

chiese addolorata, avvicinandosi al vampiro e posando una mano sulla sua spalla.

- È dunque questa la realtà? Siete solo spietati e abili assassini? Siamo solo giocattoli per voi? Una volta che non servirò più Gyasi mi ucciderà? O forse lo farai tu stesso?-

domandò rabbrividendo.

- Ecco...io....-

Neferty tentò di ribattere ma le parole le morirono in gola.
Avrebbe tanto voluto difendere nuovamente il suo amore per Gyasi, avrebbe desiderato d'esser forte. Eppure una vocina dentro di lei le ricordò che tutto quello era sbagliato. Lei non avrebbe dovuto essere lì. Non avrebbe dovuto parlare con un vampiro, nemmeno Alucard!
Era una sacerdotessa di Amon e la sua natura la riportava bruscamente alla realtà.

- Forse è meglio che tu vada ora...-

trovò il coraggio di dire, con voce fievole e incrinata da un'emozione che rischiava di travolgerla.
Ritrasse la mano e girò la schiena al vampiro, affinchè non vedesse le prime lacrime rigarle il volto...

Neferty rimase letteralmente sconvolta da quel bacio.
La mente svuotata. Non sapeva cosa dire, come reagire, visto anche che lui se ne era già andato nel momento in cui lei si rese conto effettivamente di cosa era successo.
Fissò, immobile, l'aria e poi si mise a piangere copiosamente.