Iset |
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| Lo fissò per un lungo istante negli occhi. Vi si perse per qualche attimo, misteriosi e profondi com'erano, celvano forse abissi infiniti ma avevano la luminosità e la prepotenza delle fiamme. Si, lo comprendeva. Comprendeva quel fuoco che poteva scorgere nelle iridi di lui. Era un fuoco liquido che aveva preso a scorrerle nelle vene nell'attimo in cui l'aveva veduto per la prima volta. Gli avrebbe detto di si, anche se non fosse stato il Faraone, avrebbe acconsentito ad essere sua anche se fosse stato un semplice scriba. Ma sarebbe apparso forse, meno perfetto ai suoi occhi? Scivolò di nuovo a terra, in ginocchio col capo chino, dinanzi a lui e con ferma dolcezza rispose
" Se ciò dunque, incontra i vostri desideri, sarà per me fonte di gioia ed onore, trasferirmi quando più vi aggrada, nel vostro palazzo, Figlio della Luce."
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