Un escursione in incognito

- Sempre no, dolce fanciulla. Se c'è bisogno mi sposto, ma il mio compito è vegliare questo luogo e il viale che prende il nome dalla mia razza. Io e altre sfingi, ora dormienti, non possiamo mai venir meno al nostro dovere.-

rispose il leone.

"...sai che noia povera sfinge..." borbottò fra sé.

"...non è che sia molto divertente come lavoro..."

- No. Non pensarlo. Per noi è un'onore. Io personalmente sono molto grato di essere quello che sono. E poi ogni tanto andiamo in giro. Il Faraone potrebbe commissionarci un incarico e allora si, in quel caso posso fare anche diversi chilometri in un solo giorno.-

rispose la sfinge alla ragazza che evidentemente non sapeva quale fosse l'onore che sentivano nel cuore i guardiani d'eternità.

"Sarà ma io lo troverei noioso e terribile...come si fa a starsene sempre buoni e tranquilli...?"

Sbuffò e mosse qualche passò quasi a sgranchirsi le gambe tenute troppo tempo ferme.
"Come si può non desiderare il viaggio, le passeggiate, le scoperte nei vicoli delle città, i monti rocciosi, le valli del deserto..."

Una folla eterogenea passava davanti a Thutmosi, che indossando una tunica da funzionario minore di palazzo, era praticamente inosservato, mentre egli guardava con atenzione la gente, funzionari, schiavi e mercanti, nobili ed artigiani, tutto l'Egitto era rappresentato in quel luogo, ma il suo occhio cadde su una strana ragazza che in disparte vicino ad una statua della Sfinge, sembrava parlarle, com'era possibile?
Raramente le sfingi parlavano, e se lo facevano, lo facevano solo con i faraoni.
Così, si avvicinò incuriosito, sprando che la sua identità non venisse svelata

"Buonasera"

salutò cordialmente lui, facendo finta di non accorgersi della vitalità della sfinge, volendo sapere chi fosse quella ragazza con cui i messaggeri degli dei conversavano

Kore lo osservò di sottecchì, lanciando uno sguardo di sbieco alla sfinge.

" 'sera....." mormorò. Chissa se anche lui poteva parlare con il leone?

Nervosetta la ragazza, evidentemente lo scocciava la sua presenza, chissà perchè

"Cosa fà in questo luogo, una ragazza da sola?"

"Non sono s..." disse, ma si corresse subito. Evidentemente non vedeva niente a parte lei.

"...passeggiavo..." rispose.

"Capisco, il mio nome e Nectabano, ed il vostro?"

E brava la ragazzina che sapeva pure mentire

"Mi chiamo Kore..." rispose, e si gonfiò il pettò d'orgolio.

"E comunque signore, i miei affari mi appartengono..."

Non sapeva perché, ma quel tizio gli stava proprio antipatico.

"Kore avete detto?"

Massì, l'aveva intravist il giorno dell'incoronazione, la sorella di Iset, non poteva che essere lei dunque anche se al gonfiore del suo petto, un sorrisetto gli si dipinse sul volto, provocante la ragazza

"Si, avete capito bene....cosa volevate dunque?" riprese col solito cipiglio.