L'Appartamento di Nectabano

"Il faraone nn sa leggere gli animi altrui..." disse in un sibilo.

"Il Figlio di Amon, il dio in terra, il protettore dell'Egitto, non sà fare ciò?"

le domandò con tono provocatorio

"Il Figlio di Amon, il dio in terra, il protettore dell'Egitto...non è altri che un uomo....un uomo insopportabile...." l'aveva detto tirando fuori tutto l'odio di cui era capace. Pentendosi immediatamente dopo, ma rimase strafottente fino all'ultimo.

"Come osi, nessuno può parlare così al Faraone"

lo disse con un tono freddo ed inespressivo, ma non poteva nascondere a se stesso che quella ragazza aveva carattere e coraggio da vendere

"Uccidetemi se v'ho recato offesa. Ma non dirò altro se non ciò che penso." rispose fissandolo dritto negli occhi.

"...cosa...." mormorò,ma chinò il capo. In lui non c'era niente, era la situazione che non le piaceva affatto.

"Parla pure liberamente, qui ci siamo io e te e nessun altro"

Qualcosa la turbava, ma cosa dunque?

"....io..." era assurdo. Ora non riusciva a parlare...

Si rannicchiò un poco sul divano, senza riuscire a proferir parola.

Le si sedette accanto, dandole una dolce carezza sui capelli, sperando che lei si tranquillizzasse e non vedesse in lui un nemico

Kore respirò a fondo e si voltò con decisione verso il farone, con lo sguardo che avrebbe avuto un guerriero.

"Sappi che farò di tutto per riprendermi mia sorella...non mi importa se tu sei il faraone! Non intendo arrendermi così!"

"Non te l'ho portata di certo via, puoi rivederla ogni qualvolta tu desideri"

Rispose tranquillamente lui

"Anche se fosse?" sbottò, decisamente sgarbata. Voleva andarsene via da lì....o riempire di pugni la sua faccia...entrambe le cose erano improbabili.