Neferty |
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| Dopo alcuni minuti l'entità che teneva prigioniero il corpo di Neferty si rivelò:
- Iset, o dovrei chiamarti diversamente, non temere per tua cugina. Entrando nel suo corpo ne ho sanato le pene e appena me ne tornerò da dove sono venuto lei non ricorderà nulla di questa avventura e crederà che l'unguento l'ha sanata all'istante. Mi hai chiamato fanciulla, ed io ho risposto alle tue suppliche. Sono Horus, figlio di Iside e Osiride. Vieni avanti...-
La invitò con tono imperioso ma allo stesso tempo rassicurante.
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