Ophois a palazzo, dopo un lungo viaggio

* E non c'è stato giorno che il mio cuore e i miei pensieri non ti abbiano risposto, amico mio...*
Era tipico di Ophois, esprimeva così facilmente i propri pensieri e le proprie emozioni che riusciva sempre ad emozionarla.

L'uomo sorrise e le diede un dolce bacio sulla guancia, in un gesto di profondo affetto.
Poi si ritrasse.
Il momento di conoscere il faraone era arrivato.
- Scortami da lui.- disse semplicemente.
Loro avrebbero parlato tranquillamente una volta che Ophois si fosse liberato dall'impegno di rendere omaggio al nuovo sovrano.

* Agli ordini...*
Borbottò lei, scimiottandolo e gli fece strada verso la Sala del Trono.

L'uomo sorrise ancora sotto i baffi e le lanciò uno sguardo ambiguo, insieme protettivo e di sfida, ma non disse nulla e seguì la fanciulla per i corridoi.

In molti si girarono ad osservare l'imponenza dell'uomo, affascinati e stupiti.
Arrivati nei pressi della Sala, Iset si fermò e fissando gli occhi neri in quelli di Ophois, gli chiese * Vuoi che entri con te?*

Lui ricambiò lo sguardo e rispose:

- Con tutto me stesso. Sarebbe un'onore essere anunciato dalla mia piccola fragolina.-

Pronunciò quelle parole dolcemente in contrasto con il suo aspetto da duro guerriero.

Era da tanto che non si sentiva più chiamare così... E la cosa la fece arrossire gradevolmente.
* Bene, andiamo!*

- Ti seguo.-

disse semplicemente estasiato dal profumo che emanava lo splendido e scultoreo corpo della sua migliore amica.