Pregando Bastet

Neferty non ribattè. In cuor suo sperava che Iset avesse ragione ma non voleva pensare troppo alle implicazioni future.
Aveva imparato a non dare mai nulla per scontato nella vita.
Guardò in faccia la cugina e le chiese:
- E tu stai bene?-

Con un gesto di apparente non curanza chiuse gli occhi, muovendo appena il capo in un cenno di assenso, senza smettere di sorridere.
* Non temere... Oh, Neferty sono davvero tanto felice per te, davvero... Posso fare qualcosa?*

- Non lo so!- rispose incerta.
Cosa avrebbe potuto fare ancora?

* Per qualunque cosa, ci sono sempre per te...*
Disse sicura di sè.

- Ed io per te. Ricordatelo ok cuginetta? E non dimenticare che io ho ben 11 anni in più di te. Non sono mica bazzeccole.- disse in tono scherzoso come a volersi dare delle arie.

* In questo caso mi inchino alla vostra somma saggezza, oh Sublime Signora...*
Disse sprofondando in una riverenza.
Già... 11 anni... Peccato che lei teoricamente aveva qualche millennio in più rispetto a Neferty... Che non eran mica bazzecole...

- Dai!- le disse dandole una pacca sulle spalle.
- Ti offro un thé se lo gradisci!- le propose con voce permissiva, prima di mettersi a ridere fragorosamente.
Era da diverso tempo che non era così felice...

Le fece l'occhiolino, con complicità. Era bello vederla così felice...
* Volentieri... Ma presto dovrò tornare a Palazzo...*
Disse tentando di mantenere il sorriso.

- Qualche problema a palazzo?- chiese notando il cambiamento di tono nella voce.

* Non vorrai mica parlare delle chiacchiere di corte in un giorno tanto felice, vero?*
Disse prendendola sottobraccio, con un sorrisino enigmatico..

Neferty non si lasciò ingannare ma non disse nulla. Quando ne avrebbe sentito bisogno sarebbe stata la stessa Iset a confidarsi con lei.
Insieme si avviarono verso la mensa per festeggiare la felicità di Neferty...

* Allora cugina... quando verrai a trovarmi nella mia nuova casa?*
Chiese ad un tratto.
Avrebbe tanto voluto dirle tutto, parlarle di ogni cosa, ma... Come poteva?
E non solo perchè avrebbe potuto non crederle, ma anche perchè non era un peso facile da portare... Poteva anzi rivelarsi pericoloso...

- Quando vuoi Iset. Quando vuoi.- rispose la sacerdotessa.
Sapeva che la ragazza le nascondeva qualcosa, tuttavia non avrebbe fatto domande...

* Quando più preferisci... Carite non mi lascia più far nulla... Di esercitarmi non se ne parla, allenarmi, men che meno, studiare sembra quasi una blasfemia!!! E' già tanto se non mi ha tolto i serpenti, credo...*

- Carite?- chiese la ragazza, non ricordando dove aveva già sentito quel nome.