Iset |
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| Appena Tefnout vide che il Faraone stava per colpirla, un sorriso malignamente divertito le comparve sul volto. Vi fu un attimo in cui tutto sembrava quasi immobile, un attimo in cui la Dea parlò alla mente di Thutmosi. Avrebbe appreso le sue parole solo dopo che lei fosse sparita... Ma che importava? La piccola Iset, come richiamata dalla voce di lui, scalpitava per tornare. Bene l'avrebbe accontentata. - Attento a te Faraone... Ricorda che potrei rivelare ad Iset anche quel piccolo segreto che la farebbe morire di dolore.. Pardon, che la porterebbe ad uccidersi per i sensi di colpa. Sai, ieri non ha di certo mancato di piangere o invocare il tuo nome...- Non poteva ferirla, ci avrebbe rimesso lei soltanto e poi era una parte di se stessa, non meno di Ma'at, ma cosa ne poteva sapere un arrogante umano? Alcuni hanno bisogno della paura per essere docili. Vide chiaramente la mano che si alzava per colpirla...
La luce era troppa, per riuscire a tenere gli occhi aperti. Per un istante le mancò il fiato, come se fosse rimasta sott'acqua troppo a lungo. Sentì una voce conosciuta, ma era ancora lontana. Poi arrivò lo schiaffo. Quello lo sentì benissimo. Non era ancora pienamente in sè e non riuscì a non barcolare e cadere di schiena, portando un braccio indietro e uno alla guancia colpita. Almeno il colpo le fece ricordare quanto era accaduto... Più o meno. Diciamo che anche se non lo sapeva con chiarezza, lo sapeva per istinto... Più o meno. Aprì lentamente gli occhi e li fece scorrere sulla figura dinanzi a lei. Arrivata al volto le sfuggì un breve gemito, mai aveva visto il Faraone così furioso! *... Stavolta l'ho fatta grossa, allora...* Mormorò, la voce ancora un poco debole. Ma Iset era tornata in lei. I lineamenti parevano di nuovo addolciti. Gli occhi ancora socchiusi, neri come la notte.
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