Dopo la conversazione con il Faraone

- La mia non è scortesia, non fraintendetemi. Ma com'è possibile che io fraternizzi con un essere come voi? Per me non è facile. Va contro ogni moralità.-
ripose Neferty.
Ma invece di andarsene si risedette alla base dell'obelisco e lo guardò facendogli un sorrisino.

E perchè mai non dovreste? Non vi ho fatto del male, nè vi ho recato offesa... Se invece parliamo della mia natura, bè.. Potrebbe essere utile ed interessante per voi, scoprirmi e conoscermi...

Mormorò, sorridendole di rimando.

- Il vostro ragionamento è sensato Gyasi. Vi dirò perchè stavo piangendo. Sono appena tornata da un'udienza con il Faraone nella quale abbiamo deciso che sarò Regina d'Egitto e dovrò spartire tale titolo con mia cugina Iset. Ma vedete, io non desidero affatto sposarmi con un uomo che non amo.-
disse velocemente come a voler buttar fuori quel peso e liberarsene una volta per tutte.

Come? Due Regine? E perchè mai il Faraone non dovrebbe tenere vostra cugina come concubina? Gli uomini agiscono così non è vero?

Domandò, retorico. Sapeva bene la risposta... La squallida risposta.

Non capiscono il valore di avere accanto una donna, di amarla e venerarla in nome della sua essenza, stimarla e sostenerla. Riducono tutto ad una squallida faccenda, sminuendo anche l'amore fisico...

Neferty lo guardò stupita. Sarebbe stato magnifico avere un uomo che l'amasse a quel modo...
- Vedete, io non sono una concubina. In verità sono illibata, come prevede la mia condizione di sacerdotessa, eppure gli Dei hanno disposto che io sposi il Faraone. Non conosco le ragioni di tale decisione, in verità non mi sembra sensata ma non posso fare niente per cambiare il corso degli eventi. Non posso disobbedire ad Amon. Mia cugina dovrebbe diventare Regina, lei si, poiché ha già condiviso con lui il talamo, come tante altre.
Voci di palazzo dicono che sia in dolce attesa e questo la pone sopra ogni altra. Ed io cosa c'entro? Non voglio far soffrire mia cugina come non desidero sposare un uomo come Thutmosis.-
raccontò sconsolata.

Non siete dunque allettata dal potere reale? E' raro in realtà, e ciò vi rende ancora più preziosa...
Gli Dei alle volte sono così disattenti ed insensibili... Si scordano troppo spesso che le pedine che muovono per i loro affari, sono dotate di sentimenti... Emozioni.

Le parlava lentamente, ammaliante, osservandola con cura.

- Quello che dite non è esatto. Non tutti gli Dei sono insensibili alle nostre emozioni. Infatti Amon non lo era mai stato prima e no...non mi interessa il potere. Desidero solo vivere serenamente facendo ciò che più amo, nient'altro. E poi non potrei mai dividere il mio uomo con delle altre donne. Lo trovo tanto squallido!-

Già non lo poteva sopportare e la sola idea la mandava su tutte le furie. Come mai io suo Dio aveva preso una decisione simile?

- Si. Con la mente e con il cuore ho cercato una possibile spiegazione a quello che mi chiede di fare. Ho sondato a fondo e una cosa l'ho trovata. Credo che il Dio voglia che il Faraone abbia una compagna devota poiché con tutte le guerre che sta facendo ai confini del Regno potrebbe essere sviato dalla fede...ma non so..forse mi sbaglio.-
rispose.

- Ehm mia cugina? Beh, lei è molto devota....- ovviamente non avrebbe detto una parola riguardo al segreto di Iset- ...ma credo che la sua giovane età possa renderla una presenza meno confortante.-
disse al vampiro.

- Condivido la vostra opione, tuttavia cercate di comprendere la mia situazione. Lo stesso Dio che servo mi ha chiesto di agire così. Non so cosa fare.-

Neferty era molto triste, glielo si leggeva in volto.

Suvvia dolce Neferty... Esiste qualcosa a cui forse non avete pensato... Che è un vostro diritto...

Mormorò carezzandole la linea della mandibola.