Dopo la conversazione con il Faraone

La sacerdotessa lasciò che Gyasi continuasse a parlare e non si scostò al tocco gradevole della sua mano.

- Cosa? Ma certo che no! Una sacerdotessa deve devozione! Specialmente nella mia posizione. Gli Dei hanno il loro disegno divino che a volte noi comuni mortali non comprendiamo, ma l'obbedienza è l'unica via se si vuole continuare a godere dei loro favori. Vedete? Non per niente siete il supremo nemico del Faraone! Voi non abbracciate questa fede. Non capisco come possiate parlarmi così e pretendere che vi dia ragione...-
rispose accalorandosi ma non alzando la voce.
Non voleva ferire la suscettibilità dell'essere.

Alle volte la disobbedienza, non solo è concessa... Ma addirittura prevista.
E gli Dei sono tali in quanto riescono sempre a giungere al loro scopo.

Con indifferenza lasciò scivolare la mano sul collo, sotto l'orecchio della donna.

- No. Non riuscirete ad indurmi a peccare, poichè la disubbidienza non è contemplata nella mia vita. Ditemi pure che sono debole ma io non tradirò Amon. A lui devo ogni cosa, la vita stessa e non gli volterò le spalle.-
rispose la voce rotta dall'emozione. Il tocco del vampiro era decisamente esperto e le procurava dei piccoli brividi di piacere che le scendevano lungo la schiena.
*Fantastico* pensò...

E voltate dunque le spalle a voi stessa? Se credeste davvero in ciò che dite... Non solo non dovreste avere dubbi, ma non dovreste nemmeno cercare risposte... E dovreste essere felice di fare ciò che vi viene chiesto... Ma così non è. E sapete perchè?

Spostò la mano sulla nuca, massaggiando la pelle delicata di lei.

- Perchè?- chiese semplicemente.

- Hai ragione non posso modificare la mia vita per qualcosa in cui non credo, ma ho fiducia in Amon. So che lui non mi abbandonerà...-mormorò poco convinta questa volta.
Il dubbio cominciava ad insinuarsi in lei...

- Quale?- chiese già intuendone la risposta.

Proprio la coscienza... O l'istinto. Quella vocina che ti spinge nelle decisioni...
Ogni decisione che prendi è prevista e quindi in un certo qualmodo, guidata dalle divinità.

Rispose con la sicurezza di chi sa bene, di cosa sta parlando. Come poteva essere altrimenti?

Neferty lo guardò pensierosa ma non rispose.
Perchè parlava così proprio a lei?

Perchè è un peccato che un fiore delicato, una perla tanto preziosa venga sfruttata e calpestata per il divertimento altrui.

Rispose fissandola intensamente negli occhi, con la solita sicurezza, forte più che mai.

- Adesso siete impudente lo sapete?- disse sorridendo.
- Dovevate avvertirmi della vostra capacità di leggermi nella mente e non frugarvi come fosse una bolla imperiale!-
disse quasi divertita ora che cominciava a subire il fascino del vampiro.