Fame...

- E tu hai proprio bisogno di darla? Io ho perso la mia Dea! Non prendermi in giro per questo! Ora la mia esistenza non ti riguarda. Credevo fossi un buon pasto, mi sbagliavo. Addio!-
rispose con il gelo nel cuore ma nonostante il saluto non riusciva ad andarsene da lì.

L'ammita si sentì svuotare di energie, di forze e vide la ragazza che si alzava, pagava e si allontanava dal centro del Senet.
Come a rispondere ad un richiamo superiore si mise nella sua scia e si lasciò condurre da una forza che la trascinava fuori assieme alla ragazza.
Non oppose resistenza ed in fondo perchè avrebbe dovuto farlo?
Quella sensazione di pace che stava provando le piaceva molto.

- La mia Dea.-
rispose come un'automa.
La voce prima di emozioni e di qualsiasi volontà di esistere.
La bestia era stata domata dunque?

- Colei che è al di sopra dei giusti e degli ingiusti è scomparsa e nessuno la trova più. Io l'ho cercata a lungo, mi sono prodigata per il suo ritorno. Ma ormai colei che era non è più.-
disse sorprendendosi a parlare di queste cose con una sconosciuta.
Ora la sua anima era votata ad Ammut e di conseguenza a Sekhmet!

L'ammita si infuriò a quelle parole.
- Lasciami cagna! Come osi, chiunque tu sia, spacciarti per colei il cui nome non può essere rivelato? Taci! Dovrei dilaniarti le carni!-
urlò arrabbiata.
La malìa che la teneva in pugno si stava pian piano allentando e Varda trovava la forza per reagire, dentro di lei.

Varda si sentì soffocare e si dibattè con forza ma non riuscì a divincolarsi dalla stretta.
- Cagna...- riuscì solo a sibillare a denti stretti.
Intanto nella sua mente immagini si stavano affollando, creando una grande confusione.
Maat? Com'era possibile che Maat si fosse incarnata? Quando? Upuaut? Amon e Horus cospiratori? Ammut..rapita..Ammut nascosta....

Ed un dubbio si insinuò in lei.
Forse era possibile..dopotutto perchè no?
Forse era per quello che non l'avevano ancora trovata...
Ma Maat si nascondeva, così le aveva detto Sekhmet, perchè era una traditrice e doveva essere annientata...
Un conflitto talmente atroce crebbe in lei che non riuscì a fare altro che smettere di lottare e aspettare che la ragazza la lasciasse. Intanto lacrime di dolore e confusione le incorniciavano il volto.