Fame...

Varda non poteva crederci.
- Ma io ho solo fame. Come ho fatto a cacciarmi in un guaio simile? Se mi lascerai andare non caccerò più a Tebe te lo prometto. Ma io non posso...io non credo...-
non riuscì a finire la frase.

- Tu..tu..sei..ma veramente sei? Ma come...-
Il magone le smorzava le parole in gola.
Lei la sua amata Dea?
Cos'era successo?
Non capiva!
E una vocina dentro di lei la metteva in guardia e le diceva che avrebbe dovuto andare subito da Sekhmet e dirle quello che era successo.

- Tu leggi nella mente?-
chiese imbarazzata per la propria voglia di andare a parlare di lei a Sekhmet.
- E cosa dici? Cosa ha fatto lei di male?- domandò sconcertata.

- Io sono sempre stata così...come puoi dire che io non sono io?-
domandò terrorizzata.
- Sei forse un demonio che cerca di depistarmi? Sei al servizio dei ribelli?-
chiese angosciata.

Varda la guardò, cercò di fissare l'immagine di quegli occhi nella sua mente, dove ora regnava la tenebra.
- Sei veramente chi dici di essere? Puoi dimostrarmelo?- domandò sentendo una forza che la sovrastava.

- Non posso definirti bugiarda. Sicuramente sei qualcuno, poiché hai una forza che mi distruggerebbe in un baleno se tu la usassi. Tuttavia ho bisogno di prove, poiché la mia padrona, colei che mi vuole bene dici è imprigionata. Ed io non so nemmeno il perchè. Ho amato una Dea una volta e tu dici di essere lei. Se questo è vero non ti costerà nulla dimostrarmelo.-
rispose Varda.

Varda assistette allo spettacolo delle nubi che in un baleno si addensarono all'orizzonte.
- Bel trucco ma anche un sacerdote sarebbe capace di fare ciò.-
rispose sconsolata.
La ragazza la stava forse prendendo in giro?
Cosa doveva fare?