In cerca di Iset

- Sei un pò troppo giovane per sapere come vanno le cose. O sbaglio?-

chiese valutando quanti anni potesse avere quella fastidiosa ancella.

- Non abbastanza da non guardarmi attorno e rendermi conto che il mondo va così.-

- Se lo dici tu...-

La lasciò nella sua convinzione. Evidentemente non aveva ancora conosciuto il vero amore e non aveva un metro di misura per ciò che riguardava quell'argomento.

Un'altra ancella si affacciò alla porta, facendo cenno alla fanciulla di raggiungerla.
Questa annuì e posando la caraffa accanto al calice del soldato gli disse.

- Perdonatemi ma mi cercano..-

E prima che potesse replicare uscì dal Senet, lasciando solo Ophois.

Finalmente! pensò il soldato.
Ora poteva godersi un pò di pace, aspettando Iset..la sua amata Iset...

- Cerchi forse qualcuno?-

Domandò una voce alle sue spalle.
Iset lo fissava con occhi carichi di furia, la mascella serrata, le mani strette in pugno, lungo i fianchi.

Ophois ebbe un colpo nel sentire quella voce alle sue spalle.
Inghiottì a fatica il vino che aveva in bocca e si girò:

- Si. Sto aspettando te, è ovvio!-

le rispose con aria impassibile.

- Oh, ma davvero?- Ringhiò - E che vuoi?-

- A cosa stai alludendo?-

le chiese facendo lo gnorri ma tentando di capire chi delle tante avesse davanti.

- Amore...-

azzardò...

- Noto che sei alquanto irascibile. Dimmi, cosa ti irrita tanto? Il mio aiuto? Il fatto che io sopporti il tuo comportamento a dir poco frivolo? Se la tua massima ambizione è quella di farti montare come una vacca da un semplice umano! Fai pure...evidentemente non hai bisogno né dello scettro né dei sigilli per sentirti una Dea. Ricordati con chi stai parlando amore - sottolineò quella parola con enfasi - Non dimenticare a che gioco stai giocando Dea.-
rispose visibilmente contrariato dal gesto di lei.

- Come osi, razza di schifoso imbecille rivolgerti così a me? Forse che la parvenza umana ti ha dato alla testa?- Domandò fremente di rabbia - Perchè mi pare che tu non abbia esitato un istante a buttarti sopra una ragazzina, ben guardandoti dal rendermi noto che la cosa potesse non starle bene... Sei solo un idiota pomposo e arrogante, meschino vittima dei propri impulsi!-

E si preparò a colpirlo una seconda volta.

- Non mi pareva affatto contrariata..a te si?-

chiese senza rispondere ai suoi insulti.
La amava ma evidentemente lei aveva dimenticato ciò che erano...

- E senza offesa, quella che non sa quello che fa sei tu. Ma liberissima di prendere le tue decisioni da sola. Da questo momento in avanti non cercarmi più.-

aggiunse alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso l'uscita.