Horus e la piccola Iset alla ricerca dell'equilibrio

-... E soprattutto scoprire dove Sekhmet ha nascosto la chiave della vita... E Ammut.-

Continuò a riflettere, passeggiando accanto al Dio.

- PRIMA DI TROVARE AMMUT, DEVI TROVARE LA CHIAVE. SARAI AIUTATA NELLA TUA RICERCA, DA UPUAUT E DA ME. L'UNICO PROBLEMA È CHE IO STESSO NON SO DOVE SI TROVI...FORSE UPUAUT LO SA...-

DISSE LASCIANDO INTENDERE CHE IL DIO LUPO, L'APRITORE DI STRADE, POTESSE IN QUALCHE MODO ESSERLE DI GRANDE AIUTO.

- Si... Ma non comprendo cosa sia accaduto con lui... Mi sento male in sua presenza. E' come se... Non so, ma sento una sofferenza così grande... Ed una parte di questa mi spinge ad essere furiosa con lui... Mentre un'altra...-

Si fermò, non avrebbe potuto descriverla, era tutto così forte e confuso quel che avvertiva...

- ISET...VEDI...MA'AT AMA UPUAUT. TUTTAVIA LUI SI È LASCIATO TRASPORTARE DAI SUOI SENTIMENTI IN UN MOMENTO DOVE LEI E L'ALTRA PARTE DI TE HANNO AVUTO IL SOPRAVVENTO, ABUSANDO, SE COSÌ SI PUÒ DIRE, DEL TUO CORPO MORTALE. OPHOIS NON VOLEVA FERIRTI, TI HA SEMPRE PROTETTA E AIUTATA, MA HA SBAGLIATO, SPINTO DAL DESIDERIO DI ESSERE RICAMBIATO. ECCO PERCHÈ PROVI QUESTI SENTIMENTI CONTRASTANTI PER LUI. -

SPIEGÒ IL DIO, RIVELANDO AD ISET CIÒ CHE ERA SUCCESSO QUEL GIORNO IN CUI UPUAUT SI ERA LASCIATO FORVIARE, PECCANDO CONTRO ISET.

-... Ah.... Ma.... No.-

Balbettò spinta da riflessioni cui conosceva e poteva dare risposta da sola.
No, il figlio che aspettava era di Thutmosis... O Horus glielo avrebbe detto.
Ma aveva bisogno di un consiglio...

-... Come posso comportarmi ora con lui?-

Si sentiva sollevata da quelle rivelazioni. Se non altro ora aveva le risposte che cercava. E poteva capire Ophois.. Inoltre l'affetto che la legava a lui le impediva di odiarlo.

- VEDI PICCOLA ISET SE VUOI IL MIO CONSIGLIO, TI DIREI DI NON CAMBIARE ATTEGGIAMENTO NEI SUOI CONFRONTI. L'UNICA COLPA CHE HA, IN FONDO, È QUELLA DA AMARTI TALMENTE TANTO DA RINUNCIARE ALLA SUA IMMORTALITÀ SE SERVISSE PER RENDERTI FELICE. OVVIAMENTE IN TUTTI QUESTI ANNI SI È COMPORTATO ONESTAMENTE NEI TUOI RIGUARDI. TUTTO CIÒ CHE AVETE VISSUTO INSIEME ERA ESATTAMENTE COME L'HAI VISSUTO. MAI, E DICO MAI, LUI AVEVA SECONDI FINI POICHÈ SI ERA AUTOIMPOSTO DI NON FERIRTI. TUTTAVIA QUEL GIORNO, NELLA SITUAZIONE IN CUI SI È RITROVATO, NON È RIUSCITO A RESISTERTI. C'È ANCHE DA DIRE CHE TU STESSA L'HAI, INVOLONTARIAMENTE, PROVOCATO.-

SPIEGÒ HORUS, ANDANDO A SEDERSI SU UNA DELLE POLTRONE DEL TRIBUNALE IN CUI SI TROVAVANO.

-... Mh.-

Si limitò a rispondergli.
Ma non avvertiva quella confusione deleteria che l'aveva accompagnata nell'ultimo periodo...

- Sarò in grado di utilizzare lo scettro di Tefnout?-

Domandò pensando al secondo scettro di Ma'at... Perchè anche la vita deve essere equilibrata con la morte.

- CERTAMENTE. ANCHE LO SCETTRO DI TEFNOUT TI APPARTIENE. TUTTAVIA SE LO USERAI SENZA IL CONSENSO DI ANUBIS POTRESTI INCORRERE IN UNA LITE FURIBONDA.-

DISSE IN TONO IRONICO.
EVIDENTEMENTE, ANCHE SE ISET NON SE LO RICORDAVA, UN EPISODIO DEL GENERE ERA GIÀ ACCADUTO, TANTO TANTO TEMPO PRIMA E HORUS LO STAVA RICORDANDO COME UNA COSA DIVERTENTE.

-... Mi stai dicendo che non posso fare manbassa di vite umane per divertirmi? Che disdetta...-

Ribattè ironica. Fissò il Dio in viso, chinando di lato il capo, pensosa.

-... Quindi per agire con armonia e coscienza, tutte le divinità, devono agire in uno stesso senso...-

Annuì a quella constatazione. Aveva sempre pensato agli Dei come entità uniche e staccate l'una dall'altra, ma così non era, ovviamente.

-... Cos'è accaduto con Anubis?-

HORUS SORRISE ALLA BATTUTA DELLA GIOVANE.

- LO SCOPRIRAI A TEMPO DEBITO ISET. QUELLO CON ANUBIS È SOLO UNO DEGLI ANEDDOTI CHE CON IL TEMPO RIUSCIRAI A RICORDARE.-

DISSE SENZA RISPONDERE ALLA DOMANDA.

Annuì docile, guardandosi attorno.
Sul suo viso erano sparite ogni traccia di inquietudine o timore... Era tranquilla, in pace con se stessa finalmente.
Una marea di problemi la attendevano ancora, ma ora avvertiva una nuova sicurezza che le era venuta a mancare da qualche tempo a quella parte.

-Ehm... Mio figlio... Nascerà sano e senza problemi, vero?-

Domandò fingendo una noncuranza che non avvertiva... Quel pargolo non era ancora nato e già era il suo primo pensiero..

- TUO FIGLIO SARÀ SANO E FORTE ISET. COME MAI TUTTA QUESTA PREOCCUPAZIONE?-

CHIESE NON CAPENDO L'ANSIA DI ISET.

Sorrise serena, sembrava avesse scoperto la pace interiore che cercava, nel proprio ventre.
Tuttavia si strinse nelle spalle e scosse piano la testa, senza smettere il sorriso.

-... Non lo so. Non posso farne a meno.-

Ed andava bene così... Andava meravigliosamente bene così.

HORUS LASCIÒ UN MOMENTO AD ISET PER PROVARE LE SENSAZIONI CHE LUI STESSO AVVERTIVA POI LA SPRONÒ.

- DOBBIAMO PROSEGUIRE IL NOSTRO VIAGGIO.-

DISSE SENZA RIVELARE LA PROSSIMA DESTINAZIONE.