Arrivo di Kore al palazzo di Gyasi.

Le pose una mano sulla fronte, e subito un senso di pace assoluta pervase le membra e i pensieri di Kore.
Una pace assoluta e fredda, come la morte.

Non amo che si alzi la voce nel mio palazzo, ricordalo.

Si limitò a dire, tranquillo.

Sappi prima che non vi è ritorno dalla vita che posso donarti...
Ne sei consapevole?

Le domandò tranquillo, fissandola con attenzione.

Tua sorella ha in sè il potere di annientarti.
E' più di quanto tu abbia mai conosciuto, più di quanto si sospetti... Si è celata bene, stava per sfuggire anche al mio occhio. Ma ora che anche l'aura di suo figlio è riconoscibile, debbo avvisarti Kore. Iset non può cedere...

La avvisò, avvertendo il profumo pungente del sangue ma non badandogli.

No piccola mia, la tua anima è viva e vibrante. O non saresti quì.

Le disse carezzandole i ricci rossi con tenerezza paterna.
Da molto tempo non aveva quelli che i vampiri consideravano dei "figli" e quella ragazzina aveva in sè un potere arcano che nemmeno lei conosceva..

Bene, dunque piccola mia, avrai il dono più grande che posso darti.
Vivrai quì, lontno da tutto e tutti, ti lascerò i ricordi che ti animano, ma ne toglierò l'angoscia che ti tortura.
E avrai il giusto tempo per riflettere su quanto vuoi...

Le cinse il viso fra le mani, delicatamente e soffiò sulla sua fronte... E la'ngoscia, le paure, i tormenti, si perserò nell'aria, lasciando i ricordi privi di dolore...

Di schiavi e ancelle ne ho fin troppi.
Ora riposa piccola Kore e se a suo tempo lo vorrai ancora, sarai mia figlia.

Le disse con voce ferma e avvolgente.

Sarai libera di lasciare il palazzo e queste stanze quando più lo vorrai...
Sei libera Kore.

... E forse quelle avevano un significato e vero e profondo come mai prima...