Alukard |
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| A me stolto caro Gyasi? o magari lo stolto sei tu? Chi lo sa. Sai benissimo che una qualche punizione verrebbe anche a te se non alla tua dinastia. E dimmi quindi mio buon signore, credi che il tuo potere sia percepibile solo in parte alla sacerdotessa?
Guardava dritto negli occhi di Gyasi, senza ormai più badare a Neferty che era rimasta li molto porbabilmente a pensare. Gyasi era molto bravo anche con le parole, Alucard non sapeva cosa voleva egli dalla donna, non sarebbe riuscito probabilmente neanche a leggerlo nei suoi pensieri, e forse era vero che non aveva usato il suo potere, ma era un vampiro e come tale non aveva bontà. Di quale favore stava parlando?
Siamo vampiri Gyasi, e vorrai farmi credere che vuoi adoperarti per la giustizia verso la donna? Andiamo, lei potrebbe anche crederci, ma io di meno. Sai benissimo che non è un mio giocattolo, lo era Kore, quello si era un giocattolo, ma non Neferty. E poi dimmi, cosa vorresti donarle che non è stato concesso a noi? La bontà? La giustizia? me ne frego di queste cose e lo sai, come te ne interessi tu. La sacerdotessa deve riseguire la sua vecchia strada.
Da quel che si poteva notare, e Gyasi lo sapeva bene, non correva buon sangue tra loro due, ma anche con questo scontro Alucard aveva una piccola specie di rispetto, almeno per avergli donato, seppur nato come puro, la dannazione del vampiro. Ma avrebbe intralciato qualsiasi piano a lui non piacevole di Gyasi.
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