Silente arrivo.

- L'hai detto eh? Guarda che se non fai il bravo ti faccio il solletico!-

disse divertita, solleticandogli il fianco.

Hai la mia parola... Mia Regina... Mia amata Regina...

Le sussurrò suadente all'orecchio, lui, sfiorando il collo della giovane col fiato caldo.

Neferty rabbrividì. Un pò per quelle parole così strane e meravigliose allo stesso tempo, un pò per il contatto fisico con lui.

- Andiamo a casa Gyasi. Sono stanca di stare qui. Desidero esplorare bene il tuo castello.-

disse la giovane sentendo il peso dello spazio attorno a loro e desiderando più intimità.

Il vampiro annuì, posandola a terra, ma non la fece allontanare da sè. La stringeva, non con forza, ma con la presa salda di chi non vuol lasciarsi scappare quel che tiene fra le mani.

Devi portare con te qualcosa?

- Si. Stavo andando a dire agli inservienti di un magazzino dove ho messo tutte le mie cose, di spedirle ad Assun, quando ti ho visto.

rispose accigliandosi.

Che succede amor mio? Ti vedo contrariata..

Domandò studiandone l'espressione e carezzandole una gota col dorso delle dita.

- No, niente.-

rispose senza sottrarsi alla sua carezza.

- Ho solo avuto un brutto presagio tutto qui.-

aggiunse guardandolo teneramente.

- Andiamo ad avvisare gli inservienti del magazzino della mia partenza?-

chiese poi, incerta sul da farsi, poiché aveva realizzato in quel momento che Gyasi con i suoi poteri poteva trasferire il tutto in un baleno.

Certamente mia diletta...

Rispose sena indagare oltre. L'avrebbe sempre ascoltata, ma non voleva obbligarla a parlare se non voleva o se non lo riteneva opportuno.
La stimava e l'amava troppo per obbligarla in qualcosa..

I due si incamminarono e fatti pochi passi arrivarono a destinazione.
Neferty fece in fretta, mentre il vampiro l'aspettava di fuori.
In qualche minuto fu tutto sistemato e la snella figura della giovane si riavvicinò solare a Gyasi.

- Fatto!-

esclamò soddisfatta.

Vogliamo andare a casa dunque?

Le domandò lui sorridendole teneramente.

- Si!-

Fu la sua semplice risposta.

La portò in un vicolo buio e desolato, trattenendola a se con un braccio intorno alla vita.
All'ombra degli edifici, la strinse di nuovo a se e le sorrise, mentre una fitta nube nera li avvolgeva, per portarli a casa, in un batter d'occhio.