Aspettando Gyasi

Cosa c'è mio tesoro, qualcosa non va?

Domandò accorato, vedendola così distante.
Un improvviso timore gli oscurò lo sguardo, tanto che parve quasi spaventato, ad una qualche arcana idea..

- Eh?-

chiese assorta.

- No no non preoccuparti.-

rispose risultando poco convincente.
Quindi per evitare ulteriori domande lo abbracciò forte affondando il viso sotto la sua ascella destra.

.... Hai cambiato idea?

Le domandò soltanto, stringendola a sè e carezzandole i capelli corvini.

- Come potrei?-

chiese alterata.

- Andiamo a casa ora. C'è un matrimonio da organizzare. E devi ancora chiedermi formalmente la mano. Con tanto di champagne, rose rosse e anello!-

disse staccandosi e sorridendo altera e scherzosa.

Quel suo mutare atteggiamento non era dato da una volubilità intrinseca della giovane ma dal periodo che stava vivendo.

Benissimo, mia Regina, organizzerò il tutto per il più presto possibile...

Rispose lui, accorgendosi in quell'esatto attimo della nudità della giovane.
Fu una cosa straordinaria.. Gyasi arrossì. PEr quanto poteva arrossire un vampiro.

Neferty si accorse del rossore di Gyasi.
Guardò in basso e vide il proprio seno, le proprie cosce e l'intimo scoperti.

- Oddio!-

mormorò ricordandosi dello stato in cui era.

- Scusa...-

le riuscì di dire e si coprì alla meglio con le mani.

Il vampiro balbettò qualcosa in risposta alle scuse della giovane, ma lo sguardo rimase stoicamente incollato a quella pelle di seta, dal profumo e dalle forme voluttuose.
Mai aveva veduto qualcosa di più bello!
Nessuna, umana o vampira che fosse poteva gareggiare con lei in bellezza..

Non potendo sostenere oltre lo sguardo esigente di lui, Neferty uscì dalla tenda e andò a recuperare la propria veste che infilò prontamente. Quindi rientrò dentro, dove lo aveva lasciato.

- Allora...andiamo o no?-

chiese facendo finta che non fosse successo niente poc'anzi.
Non voleva ancora pensare al momento in cui si sarebbero uniti, anche se in verità bramava i suoi baci e le sue carezze. Ma la morale le diceva che questo, prima del matrimonio, non era una cosa da farsi. Una volta ci era andata vicina ma poi si era subito ritratta, ricordandosi di quanto fosse importante la sua illibatezza e che grande dono poteva rappresentare per il suo vero amore.

Gyasi nel frattempo aveva recuperato il proprio autocontrollo ed un barlume di dignità.
Il rossore era svanito e fu grato a Neferty di aver voluto salvare la situazione, facendo finta di nulla.
L'imbarazzo e quell'espressione da ebete non gli si confacevano.. Per razza, età e status... Ma con lei tutto sarebbe stato possibile.

Certo mia Delizia, andiamo a casa...

- Bene!-

rispose allungandogli una mano affinhé lui potesse afferrarla e trascinarla nel vortice nero che aveva imparato ad apprezzare. Era una sensazione strana, ma il viaggio risultava istantaneo e questo era un gran vantaggio. Sembrava di venir risucchiati dentro ad un grande pozzo ma Neferty non ne aveva paura.

Le prese la mano e la trasse a se con un gesto veloce.
La tene stretta a se, circondandole la vita con un braccio e le sorrise, fissandola negli occhi.