Finalmente a casa...

Neferty si alzò in piedi, ferita a sua volta da quelle considerazioni.

- Ma cosa dici? Sei forse matto? Non ho mai detto una cosa simile! Non sei una bestia Gyasi! E non ti considero tale. Forse ti è sfuggito che ho lasciato tutto per unirmi a te? Forse non hai considerato che ti stimo più degli Dei ai quali ho disobbedito per te? Ma proprio non capisci? Che Amon ti fulmini!-

disse alzando la voce.

- Ma chi mi credi? Ho solo detto che sei un assassino, perchè è così che stanno le cose e che io non riesco ad accettare questa cosa!-

aggiunse istericamente.

Si alzò, posandole le mani sulle spalle, tentando di chetarla.

Mio Amore, so cosa lasci per me e sai che sempre te ne sarò grato, così come far di tutto per sopperirne alla mancanza.
Ora tranquillizzati e parlami di ciò che intendi...

Parlava con pacatezza, la voce profonda e rilassante.

Il tono di voce e il contatto delle sue mani sulle spalle la tranquillizzarono un pò.

- Ho pensato che per una volta in millenni potresti far del bene. Insomma...certo non posso impedirti di cibarti ma posso chiederti di farlo solo di briganti, assassini, usurpatori, criminali e gente spietata. Così uccideresti coloro che se lo meritano e lavoreresti per la Regola.-

propose Neferty.

Annuì pensieroso più volte ascoltandola.

Devi pensare anche che per come ci nutriamo noi, scegliamo posti ed ore ben poco frequentate dalla gente perbene.

Le sorrise teneramente, lasciandole un casto bacio sulle labbra.

Quindi si Mio tesoro, acconsentirò alla tua richiesta, con infinito piacere, se questo rallegra il tuo cuore..

- Certo! Perchè solo cosî potrei star tranquilla. Sapere che mio marito non è un perfido cacciatore di umani. Io ti amo Gyasi, ma apparteniamo a mondi diversi e dobbiamo entrambi scendere a compromessi per stare insieme. Hai mai pensato a cosa succederà quando io invecchierò e morirò?-

chiese lei, avvicinandosi e accoccolandosi tra le braccia del suo amore.

No, è un pensiero che fatico a concepire...

La strinse più forte a sè come se quel gesto bastasse a cancellare quella parole.

Se stai pensando che io voglia trasformarti, così non è. Solo se sarai tu, in tutta coscienza a chiedermelo, diverrai una Vampira.

- Non è nei miei desideri Gyasi. Ma non si sa mai...-

disse abbracciandolo e lasciandosi scivolare in un vortice di pacata sensualità.

Ti amo per quel che sei e non voglio cambiarti.
Ti trasformerò solo se e quando lo vorrai o in caso di fatalità..

Gli giurò lui, con voce carezzevole, stringendola a sè..

- Grazie!-

fu tutto ciò che riuscì a dire.

- Sono felice qui con te.-

disse staccandosi da lui e andando nuovamente a sedersi sul grande letto.

Ed io lo sono con te, Mia Diletta.

Le sussurrò lui, guardandosi in giro per la stanza..

- Ed ora un'altra cosuccia da mettere a posto. Vedi il mio collo?-

disse spostando da un lato la testa e mostrando la pelle levigata - Credo proprio che mi piacerebbe se tu mi mordicchiassi di tanto in tanto.-

lo provocò maliziosa, sorridendo falsamente ignara della reazione che avrebbe scatenato nel suo dolce vampiro.

Oh, ma davvero?

Gli domandò lui, fissandola con un mezzo sorriso ed un sopracciglio alzato.

Bhè, se la metti così...

Prese a muovere passi lenti e misurati per raggiungerla, allungando le braccia in avanti con le mani pronta a ghermirla...

Neferty fece per allungarsi sul letto, come per sfuggirgli.

- Dai vieni!-

lo incitò sprezzante delle conseguenze.
In fondo bramava di essere baciata in quel punto. Era forse una delle cose più trasgressive che aveva fatto e il pensiero che un vampiro, un vero vampiro le succhiasse il collo le procurava un'eccitazione folle.
Desiderava quel contatto, quel brivido mezzo di paura e mezzo di piacere.