Finalmente a casa...

- Ma lei sa che non sei pericoloso! Conosce me e sa anche che può fidarsi. Non mi sembra giusto. Non siamo dei terroristi!-

Neferty non capiva come mai Iset generalizzava. D'accordo, niente vampiri ad una cerimonia solenne, ma Gyasi non era un vampiro qualunque!

- Non sono d'accordo con te amore. Lei deve capire chi siamo, entrambi.-

aggiunse pestando inconsapevolmente un piede per terra.

Amore mio, lo sa chi siamo. Ma come ti ho detto non può farlo.
Se lo permette per me, lo farà forzatamente anche per gli altri... Non può escludere le cose, le Sfingi sarebbero obbligate a lasciar passare chiunque e questo non deve accaere.

Rimase in silenzio un momento poi aggiunse.

Inoltre tecnicamente noi non siamo suoi sudditi e la festa non dovrebbe riguardarci, ma questo è un altro discorso.

Lo liquidò con un gesto della mano.

Capisco però come tu possa sentirti, ma devi riflettere sulle responsabilità di tua cugina.

- Non me ne importa niente! È diventata egoista da un pò di tempo a questa parte. Si crede superiore a chi sa chi...Gyasi voglio andarci!-

rispose determinata, spinta da un capriccio che nasceva da qualcosa che ancora non capiva.

Sbagli mia cara questa volta e di grosso. Non puoi parlare di egoismo quando va contro il proprio cuore.
Credi davvero che non vorrebbe avere vicino a se la propria famiglia in un momento del genere? So di Kore ed anche tu dovresti ripensare a quel che le ha fatto...

Le disse dolcemente, cercando di chetare quel moto di stizza.

Ti ci porterò mia cara, ma rifletti bene su quanto ti dico. Non giudicare così tua cugina.
Capisco fin troppo bene perchè lo fa, poichè io farei o farò lo stesso se e quando mi troveerò al suo posto.

Neferty si sentì incompresa.
Possibile che nessuno vedesse quello che vedeva lei?
Come poteva Gyasi parlare così?
- D'accordo. Non ne parliamo più. Non voglio discutere. Abbiamo opinioni diverse. Mi basta che mi ci porti!-

disse spostandosi per la stanza e cercando in un armadio qualcosa da mettersi.

Ti comprendo mio Tesoro, ma tu non devi osservare tutto solo con gli occhi del cuore.
Poichè il cuore è guidato dai soli sentimenti e senza ragione od intuizione non vi è lungimiranza.
Non è un affronto personale quello che ti ha mosso tua cugina, ne sono assolutamente certo, credimi e placa il tuo cuore.

Gli fece notare lui con pacatezza.
La capiva bene, ma quei giudizi sapeva essere mossi da una certa gelosia ed insofferenza.
Ma lei era giovane e doveva comprendere i difficili e delicati ingranaggi del governo. Dal canto suo, era lieto che la Regina non avesse abbassatto la guardia, chetando le Sfingi, non gli sarebbe stato possibile controllare ogni Vampiro che si sarebbe trovato nei paraggi ed era certo che fossero numerosi.
Se entrati nel palazzo avessero compiuto stragi, allora la furia degli Dei si sarebbe riversata contro di loro e non avrebbe potuto nulla. Conosceva i propri limiti.

Non temere, organizzeremo feste e banchetti ben più grandiosi di quelli dei mortali... E allora sarai Regina incontrastata in potere e bellezza.
Oggi pensiamo solo a divertirci, liberi da qualsiasi incombenza..

Edited by Gyasi - 5/11/2007, 02:57

- Essia!-

rispose soddisfatta!

- Andiamo alla festa allora.-

aggiunse impaziente mentre indossava un vestito rosso molto aderente e per nulla casto.

Si volse lasciando che si cambiasse, rimanendo in silenzio.
Sperava davvero che avesse accantonato falsi pensieri di movimenti della cugina contro di lei.
Sapeva bene che non esistevano, altrimenti sarebbe stato il primo ad accorgersene.Pregava che avesse compreso la realtà degli eventi. Era importante per lei, per il suo futuro e la sua stabilità.
Ma come farle comprendere che aveva frainteso, senza farla andare in escandescenze?

Si volse al suo ordine perentorio e l'ammirò in tutto il suo splendore.
Ne bevve la seducente immagine, osservandola da capo a piedi più e più volte. Le sorrise compiaciuto.

Sei stupefacente..

- Grazie!-

rispose allegra. Si, si sentiva proprio seducente, forse per la prima volta in vita sua, e non era una brutta sensazione.

Vogliamo andare, mia diletta?

Le domandò gentile lui.

- Certo che si!-


disse sorridendo e avvicinandosi impaziente a lui. Sapeva che avrebbe usato il teletrasporto e gliene era grata!