Iset |
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| Il cuore le batteva talmente forte nel petto che sembrava voler esplodere. Avevano vissuto e superato separazioni più lunghe, ed anche allora aveva temuto per la sua vita. Ma ora tornava a lui non solo come Sposa e Regina, ma anche come madre del suo primogenito. Ed era una sensazione tanto strana da non saperlo spiegare. Non era più abituata a vedere se stessa snella, senza l'ingombrante ventre e si chiese che effetto potesse fare a lui. Ancora due passi e si sarebbe affacciata al corridoio che la conduceva di nuovo al suo Signore. Moveva passi lenti, i movimenti erano delicati tanto da farla sembrare una piuma, carezzata dalla brezza. Non avvertiva più il pressante dolore alle reni, nè la pelle del seno tirare fastidiosamente contro il tessuto. Finalmente girò l'angolo e lo vide. La profetessa si era fatta da parte, inchinandosi all'arrivo della Regina, ma lei non la vedeva. I suoi occhi erano fissi in quelli di lui e non li abbandonava. Temeva di crollare senza quel contatto. Si avvicinava sempre più il passo leggero, la veste che frusciava ad ogni passo e la seguiva in un breve strascico. Portava con se il profumo del loto e del giglio e la corona rendeva la figurina più slanciata, sebbene la sua nobiltà e la sua eleganza, fossero tali anche senza certi ornamenti. Si fermò a due passi di distanza. La tentazione di saltargli al collo era forte, ma la combattè alacremente. Si inchinò lievemente, portando le braccia incrociate al petto e rialzandosi con lentezza e di nuovo i suoi occhi furono in quelli di lui. E lui solo avrebbe potuto scorgere quel che davvero provava in quel momento.
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