Isis

Finalmente al Tempio., Al cospetto della Regina.

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X..xMay R. Valentinex..X
view post Posted on 22/10/2007, 17:15




Abbassò lievemente il capo, sorridendo amaramente ricordandosi che adesso viveva per strada.

"Mia signora...ora io vivo in mezzo alla strada...quindi se non sono di disturbo verrei a vivere a palazzo, ma solo con un vostro permesso.

Continuò parlando col capo chino e un tono di voce umile.
 
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Thutmose III
view post Posted on 22/10/2007, 19:54




Giunse il giorno tanto atteso il Faraone Thutmose aveva lasciato con un piccolo gruppo di guardie il proprio palazzo per recarsi a trovare i suoi cari. Aveva cercato di immaginare più volte come sarebbe stato rivedere finalmente la sua Regina, come si sarebbe comportato? Cosa avrebbe detto o fatto e soprattutto, sarebbe riuscito a sopprimere la propria emozione alla vista del suo primogenito?
Per tutta la mattinata mentre si preparava aveva privatamente simulato gesti e frasi, ma la tensione era così forte che persino a provare cadeva vittima dell’emozione, alla fine aveva optato per cercare di mantenersi calmo e improvvisare. Nessuno era mai preparato a affrontare un simile avvenimento.
Quella mattina i cavalli erano usciti in colonna con il Faraone anticipato da cinquanta guardie e seguito da almeno il doppio. Tuthmose vestiva la sua armatura da Generale delle armate Egizie, un po’ per evitare calca al suo passaggio e poi per essere difficilmente individuabile da possibili attentati, a quei tempi era meglio la cautela alla spavalderia. Giunto al Tempio con mezza giornata di galoppo sostenuto, aveva lasciato il grande della propria scorta alle porte e con venti uomini circa era entrato. Si stava dirigendo presso le porte della Casa della Vita, un passo dopo l’altro sentiva la propria ansia divenire pesante e l’emozione contrapporsi vigorosamente, rendendolo agli occhi di tutti un semplice padre che sta per rivedere la propria Sposa e per vedere la prima volta suo Figlio.
Una Guardia suonò una lunga tromba per precedere l’ingresso del Faraone.
 
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Iset
view post Posted on 23/10/2007, 07:26




" Sarà un piacere per me, Maya, averti sempre vicina.."

La rassicurò la Regina con un dolce sorriso.
Ma non appena nell'aere risuonò la tromba che annunciava l'arrivo del Faraone fu somersa da mille emozioni diverse. Volse di scatto la testa verso la porta e mosse qualche passo verso di essa, ma infine si riebbe e riprese il controllo di sè.
Per tutti gli Dei, in quel momento avrebbe preferito essere una contadina qualsiasi per correre incontro al proprio marito e piangere di gioia fra le sue braccia... Ma lei non era più una donna qualsiasi.
Inspirò a fondo, chetando il tremito delle mani, ingoiando a forza il groppo che le serrava la gola e scacciò le lacrime che le inumidivano gli occhi.
Rimase ferma, in attesa e non si accorse che Carite aveva rimesso il Principe nella culla, nè si rese conto che si era avvicinata a Maya per sussurrarle e guidarla


* Quando uscirà la Regina noi la seguiremo fuori, sul corridoio e rimarremo ferme e schierate lungo la parete, una affianco all'altra. Non correre ma muoviti con passo svelto, d'accordo?*
 
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Master Isis
view post Posted on 23/10/2007, 07:51




ALL'ENTRATA DEL TEMPIO



Le Sacerdotesse giunsero leste alle porte della Casa, inchinandosi cerimoniosamente al Faraone.
La Profetessa che reggeva la casa, in veste di mandata di Hathor, si fece avanti.
In nome del luogo in cui si trovavano e della propria carica, non doveva attendere il permesso di rialzarsi e parlare, così salutò il Sovrano

* Salute a te, Figlio di Rà, prediletto degli Dei.
La voce del miracolo della vostra salvezza è giunta sin quì e siamo onorate di accogliervi. Ma nessuna Guardia armata può varcare questa soglia.*


Parlò decisa, con tono neutro ed indiò l'entrata della Casa, ala del Tempio di Amon.
Oltre l'intelaiatura massiccia della porta, vi era un arco di marmo, completamente ricoperto dei simboli di Hathor e di buon auspicio per chiunque entrasse.
 
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X..xMay R. Valentinex..X
view post Posted on 23/10/2007, 17:09




La ragazza era rimasta "sconvolta" dalle vicessitudini che si erano svolte: la regina che le aveva detto che per lei sarebbe stato un piacere averla a palazzo;
le trombe che annunciavano l'arrivo del faraone e le parole di Carite che la istruivano per come si sarebbe dovuta comportare.
Gli occhi che si spostavano dalla figura della giovane regnante e da Carite: aspettando il momento in cui avrebbe dovuto seguire le parole della spartana.
 
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Thutmose III
view post Posted on 23/10/2007, 18:27




Si inchinò,

Gli Dei mi hanno concesso il loro aiuto fortunatamente, o non sarei qui. Nessuna delle mie guardie entrerà e io stesso lascerò in custodia le mie armi, per me è giunto il momento di riconciliarmi con la mia famiglia.

Lasciò le propie armi a una delle guardie comandando di tornare dagli altri e di attendere poi tornò a rivolgersi alle Sacerdotesse.

Vi Prego di lasciarmi passare e di poter tornare alla vita vedendo la mia famiglia con la vostra benedizione e quella degli Dei.
 
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Master Isis
view post Posted on 23/10/2007, 18:30




La profetessa annuì lentamente, ma tardò a spostarsi.

* Maestà, sappiate che la profezia formulata sul destino di vostro figlio è assai favorevole.
In lui saranno forti coraggio, onore e senso di giustizia e sarà un difensore per l'Egitto che vedrà il suo Regno.
Le nutrici hanno trovato del sangue nel liquido dove il Principe è cresciuto nel ventre di sua madre. Sarà di temperamento focoso e sarà portato per il combattimento. Ma è anche nato con gli occhi aperti, saprà guidare il suo popolo con disciplina e ragione.*
 
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Iset
view post Posted on 23/10/2007, 18:36




Iset aprì la porta ed uscì con passo fiero e lento.
Le ancelle le seguirono tutte, lasciando il neonato solo nella camera, ma ebbero l'accortezza di non chiudere la porta.
Osservò l'uomo che corse all'inizio del lungo corridoio e poi sparire dietro un angolo.
La Regina tremava per l'emozione, ma fece di tutto per celare quella prepotente gioia. Dietro quell'angolo, all'entrata della Casa c'era il suo Sposo, il suo Signore ed Amore.
Mosse qualche passo, mentre sentiva l'uomo annunciarla. Non si era ancora abituata al suo nuovo nome, così nobile e splendido.
Inspirò a fondo e camminò verso il suo Sposo, come una Regina.
 
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Thutmose III
view post Posted on 23/10/2007, 18:43




Giurò che difenderò la Mia Stirpe al costo della vita, in me troverà una giuda che lo istruirà sui valori della vita e non a spezzarla. Mio figlio sarà colui che completerà ciò che stò lentamente costruendo, un Egitto stabile in cui tutti possano vivere in serenità e lodare gli Deiu per tutto ciò che ci verrà concesso.

Thutmose, mentre terminava il suo discorso alle Sacerdotesse, aveva avvertito il lento passo della sua Sposa, non era neanche lui abituato a sentirla chiamare in quel modo, ma riconobbe i passi e il suo cuore si era riempito di calore, lo stesso che lo avvampava in sua presenza.
 
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Iset
view post Posted on 23/10/2007, 18:54




Il cuore le batteva talmente forte nel petto che sembrava voler esplodere.
Avevano vissuto e superato separazioni più lunghe, ed anche allora aveva temuto per la sua vita. Ma ora tornava a lui non solo come Sposa e Regina, ma anche come madre del suo primogenito.
Ed era una sensazione tanto strana da non saperlo spiegare.
Non era più abituata a vedere se stessa snella, senza l'ingombrante ventre e si chiese che effetto potesse fare a lui.
Ancora due passi e si sarebbe affacciata al corridoio che la conduceva di nuovo al suo Signore.
Moveva passi lenti, i movimenti erano delicati tanto da farla sembrare una piuma, carezzata dalla brezza.
Non avvertiva più il pressante dolore alle reni, nè la pelle del seno tirare fastidiosamente contro il tessuto.
Finalmente girò l'angolo e lo vide. La profetessa si era fatta da parte, inchinandosi all'arrivo della Regina, ma lei non la vedeva.
I suoi occhi erano fissi in quelli di lui e non li abbandonava. Temeva di crollare senza quel contatto. Si avvicinava sempre più il passo leggero, la veste che frusciava ad ogni passo e la seguiva in un breve strascico.
Portava con se il profumo del loto e del giglio e la corona rendeva la figurina più slanciata, sebbene la sua nobiltà e la sua eleganza, fossero tali anche senza certi ornamenti.
Si fermò a due passi di distanza. La tentazione di saltargli al collo era forte, ma la combattè alacremente. Si inchinò lievemente, portando le braccia incrociate al petto e rialzandosi con lentezza e di nuovo i suoi occhi furono in quelli di lui. E lui solo avrebbe potuto scorgere quel che davvero provava in quel momento.
 
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X..xMay R. Valentinex..X
view post Posted on 23/10/2007, 18:58




La giovane Maya seguì attentamente la regina tenendo il capo chino, mentre teneva il passo veloce. Mentre fissava la veste, che ormai assomigliava più a uno straccio, con sguardo triste: prima era bella e pulita...ora invece era come invecchiata. Si mise ad un lato del corridoio mantenendo una certa distanza, pronta al momento di fermarsi in attesa. Alzando lievemente il capo notò la felicità della regina negli occhi: doveva essere veramente meraviglioso rivedere, dopo tanto, la persona amata.
 
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Master Isis
view post Posted on 23/10/2007, 19:03




Carite si affiancò alla giovane Maya e la prese per un braccio, facendole cenno di fermarsi.
Rimase ferma, il capo chino, come le altre ancelle, ma sussurrò alla fanciulla.

* Ora quando la Regina porterà il Faraone a conoscere il Principe, entreranno soli nella camera e noi rimarremo fuori, ferme in questa esatta posizione...*
 
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X..xMay R. Valentinex..X
view post Posted on 23/10/2007, 19:22




Maya annuì alle parole di Carite e quindi si accostò ancora di più al muro tenendo il capo chinò in segno di rispetto. Mentre lo sguardo della greca vagava lungo il suo corpo: sporco.
 
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Thutmose III
view post Posted on 23/10/2007, 19:25




Gli occhi del Faraone appena avevano scorto la figura della Regina erano corsi subito a cercare i suoi, li aveva trovati quasi subito, anche se prima era rimasto abbagliato dal rivedere che la sua Sposa era come un tempo. Per un attimo il ricordo del loro primo incontro gli sfiorò la mente, lei era bella come allora, nonostante adesso portasse abiti di regale fattura, manteneva la sua semplicità che tanto lo aveva colpito. Un tuffo al cuore fu dato dal costatare che nello sguardo della Regina aleggiasse il suo stesso desiderio e nervosismo, ma per salutarsi come fanno gli sposi ci sarebbe stato tutto il tempo dopo. Si alzò abbandonando l’inchino rivolto alle sacerdotesse, visibilmente emozionato la sua bocca si aprì come nel tentativo di pronunciare il suo nome come se stesse vedendo un sogno che attendeva da tempo divenisse realtà e che con il suono della sua voce sarebbe svanito. Ormai erano a pochi passi l’uno dall’altra. Vide la Regina compiere l’inchino al suo cospetto, silenziosamente in propria risposta incrociò le braccia sul petto, poi le porse la mano come a invitarla al suo fianco. Il battito del suo cuore era irregolare, tutto un insieme di emozioni si stava facendo largo, per un attimo la bocca gli si incurvò in un accenno di sorriso. Era la prima volta che lo vedeva dopo tanto tempo era la prima volta che lo vedeva nelle vesti reali del padre di suo figlio.
 
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Iset
view post Posted on 23/10/2007, 19:54




Lo fissava con lo stesso sguardo con cui ne aveva carezzato la figura la prima volta. Ma ora vi era anche un amore tanto forte che sosteneva entrambi e li univa nel più profondo. Bastava loro uno sguardo per capirsi. E quel che Iset leggeva negli occhi di lui, era lo stesso miscuglio di emozioni che le riempivano l'animo. Osservò le mani di lui spostarsi nel segno di saluto e provò il disperato bisogno di essere stretta al suo petto da quelle braccia. Avrebbe voluto dirgli tante cose, ma nessuno da sola, sarebbe bastata ad esprimere quel che provava. E quello non era ancora il tempo delle rassicurazioni e delle parole dolci. Gli sorrise con dolcezza, scacciando le lacrime e con voce ferma e tenera gli disse soltanto " Ti aspettavo, mio Signore." Che voleva dire tante cose. Che aveva sempre saputo che lui era vivo. Che sentiva la sua costante presenza. Che sapeva che nulla l'avrebbe sottratto al suo amore. Ma anche che temeva di confondere la certezza con la speranza. Che aveva avuto paura di non vederlo più. Che aveva temuto anche per se stessa e per il frutto del loro amore. Che lo amava e che non gli sarebbe sopravvissuta. Allungò la mano, poggiandola con lentezza su quella di lui. Un gesto delicato, di chi ha paura di scoprire che quel che sfiora non è reale. Ma ne sentì la forza e la fermezza, il rassicurante tepore. Deglutì il groppo in gola che una nuova, prepotente emozione le aveva fatto provare e strinse appena un poco le dita intorno a quelle di lui, senza ancora portarsi al suo fianco. Le lasciò andare e le strinse di nuovo. Un gesto muto e segreto che solo loro avrebbero colto e compreso.
 
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