Alukard |
|
| Io? Sempre al capotavola.
Ed indicò una sedia immensa fatta d'ebano. Scura ma stupenda nella decorazione. Lui sedeva sempre li, quando usava quel posto ovviamente. Fece sedere Neferty, poi si sedette lui.
Avanti, puoi incominciare, io purtroppo non posos farti compagnia, ma ho qui qualcosa che mi permette di mangiare con te. Prova quel cinghiale, quello li. E' un animale particolare che ne viene da terre al nord.
Non sapeva se quel fantoccio di Gyasi aveva mai imbandido una tavola così per Neferty, o se le aveva mai dimostrato quanto valeva lei. MA in fin dei conti non importava molto. Egli era un nobile, di nome e di fatto. Poi subentrò uno schiavo con una pergamena. LA guardò, guardò lo schiavo che abbassò la testa, e poi ci pose su uno scarabocchio, forse una firma, o forse altro. La ridiede indietro sorridendo. E diede una moneta allo schiavo. Ritornò a guardare Neferty e sorrise.
Dovete perdonarmi, non amo "lavorare" a tavola, ma alcuni affari son molto importanti. Continuiamo. Mia cara Neferty, come ti embra allora questo posto? Ha o no il dovere di esistere così com'è?
|
| |