Tornando dalla Festa

*Poco lontano, vicino ad uno dei tanti altari, c'era Matty, inginocchiata.
Non sapeva il perchè, ma non aveva avuto voglia di partecipare alla festa.
Quel genere di cose, in quel momento della sua vita, erano totalmente fuori dai suoi pensieri.
Sentendo dei passi alle sue spalle, malgrado l'ora tarda, la sacerdotessa drizzò le orecchie: non era un rumore molto forte, quindi, dedusse, doveva trattarsi di una donna..
Ascoltando bene il ritmo si accorse che le donne erano più di una, quindi, quando furono abbastanza vicine, la giovane si voltò, e vide chi si aspettava: la Gran Sacerdotessa.
Sorrise, felice di rivederla, e si esibì in un breve inchino, dandole il benvenuto*
Mia signora, bentornata.. com'è stata la festa?
*Disse, rialzandosi dall'inchino.
Non poteva negare di essere curiosa, ma, in verità, era più curiosa di sapere CHI era stato presente.
Era più forte di lei: la curiosità aveva sempre fatto parte del suo essere*

*La ragazza non riuscì a trattenere una risata, pensando a delle Sacerdotesse ubriache.. di certo non era una cosa frequente vedere delle sorelle ligie al dovere ubriacarsi ad una festa.
Smise di ridere, improvvisamente tornata la Matty di sempre.. da quanto non rideva?
Certo, era da molto.. e ora, alla domanda della sua Gran Sacerdotessa non sapeva cosa rispondere.
Un momento prima avrebbe avuto la risposta sulla punta della lingua, ma ora... si sentiva un pò diversa da prima.*
Ecco..
*Cominciò, forse un pò balbettante*
Non... non ne avevo voglia. Tutto qui.
*Guardò Nefer, con ancora un lieve sorriso sulle labbra.
Ma perchè si era scordata quanto fosse bello ridere?
Certo, anche prima non le capitava molto spesso, ma sapeva che ridere faceva bene al cuore.. a tutti tranne che al suo*

Deve essere stato bello rivederlo, allora..
*Rispose, sorridendo dolcemente a Nefer.
Anche a lei sarebbe piaciuto tornare nel posto in cui era nata e cresciuta, prima dell'inizio della grande fuga.
Era lì, in fondo, l'unico luogo che era mai riuscita a chiamare "casa"... prima del tempio, ovviamente.
Sospirò*
Anche a me mancano molto alcuni luoghi... ma so che non potrò più tornarci.
*Se fosse tornata nella sua città natale e si fosse scoperto di chi era figlia, allora sarebbe stata probabilmente chiusa in una cella... o condannata al posto di suo padre.*

Perchè non potreste essere felice?
*Chiese, con un sopracciglio sollevato a sottolineare il suo stupore.
Era una Gran Sacerdotessa, aveva delle ancelle, un tempio da gestire e fedeli da accudire... cosa desiderava, oltre tutto questo?
Beh, di certo a Matty non sarebbe mai saltato in mente di farle quella domanda apertamente, ma sentire il quesito che Nefer le pose in seguito le fece abbassare lo sguardo.
Un pò le faceva male ripensare a suo padre, a come fosse stato costretto a lasciare tutto per salvarsi*
Ecco... diciamo che nel luogo in cui sono nata la mia famiglia non è molto ben vista.
*Rispose dopo qualche secondo, alzando lo sguardo su Nefer, senza paura.
Non aveva più paura da quando suo padre era morto*

*La ragazza annuì alla spiegazione della Sacerdotessa, poi ascoltò nuovamente la domanda che lei aveva da porgerle, e sospirò.
Ora toccava a lei aprirsi, visto che la Gran Sacerdotessa l'aveva già fatto.
Era forse incredibile, ma le faceva ancora male pensare a quel che era successo... nonostante le fosse stata poco più di una bambina, quella volta..*
Ecco... mio padre era un mercante, di famiglia nobile: aveva carovane che vagavano per tutto l'Egitto, questo mi diceva sempre mia madre. Un giorno, non so perchè, venne accusato di contrabbandare merci rubate, di portarle fuori dai confini consentiti... e, oltre a ciò, venne accusato di alto tradimento nei confronti del Faraone per non aver confessato subito i suoi crimini.
*Guardò Nefer, e nessuna apparente emozione traspariva dai suoi occhi*
Fu da quel momento che iniziò la fuga: scappavamo, non sapevamo mai se la notte avremmo mai avuto un tetto sulla testa.. fino a quando un soldato non uccise mio padre. Non sapeva che lo stessero ancora inseguendo.. avevo appena 11 anni..
*Sorrise amaramente: solo nove anni... nove miseri anni erano passati da quel giorno terribile*
A quel punto la fuga era finita... ma io e mia madre non sapevamo dove andare, dove seppellire il corpo di mio padre. Fu così che capitammo in un tempio. Da allora credo di non essere mai riuscita ad uscire del tutto, da quel tempio.
*Finì il racconto con un breve sospiro.
La parte che parlava della malattia e della successiva morte di sua madre non voleva affrontarla.
In compenso, toccò la spalla sinistra, quella del tatuaggio, e la strinse.
No, non se n'era dimenticata: non lo avrebbe mai fatto...*

*La ragazza guardò la Gran Sacerdotessa*
Ne sono dispiaciuta.
*Disse.
Erano molto simili, in fondo, loro due: entrambe venivano da lontano, ed entrambe avevano avuto una storia "strana", una al Palazzo, l'altra in giro per l'Egitto.
Fu in quel momento che Matty tolse la mano dalla sua spalla, scoprendo così il tatuaggio a forma di testa di tigre.
Sorrise amaramente, guardandolo*
Questo lo feci dopo che mia madre morì.
*Scoprì che ora non le costava più tanto sforzi rivelarlo*
Non so perchè, ma sono convinta che, in qualche modo, possa darmi coraggio... almeno quel che serve per andare avanti.
*Tornò a guardare Nefer, e stavolta sorrideva in modo sincero*
La vita continua, in fondo..

L'ho già trovato.
*Rispose lei con un sorriso, coprendo nuovamente il tatuaggio.
Solo ora si rendeva conto di non averlo mai fatto vedere a nessuno.
Guardò verso l'altare dove prima stava pregando, l'altare del Dio del Sole, Amon Ra*
Ho sempre pregato di poter trovare un posto nuovo, un posto che avrei finalmente potuto chiamare "casa"...
*Tornò a guardare Nefer, con la luce delle fiaccole che si rifletteva nelle iridi verdi*
Lo ammetto, finora non ha funzionato molto..
*Disse, con un sorriso timido*
Ma spero che da ora le cose comincino a cambiare. Sono stanca di fuggire.