Isis

Quel tragico errore, contemporaneamente al senet

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Alukard
view post Posted on 14/11/2007, 12:21




Era giunto il momento di attuare il suo meschino piano. Quel suo piano tanto studiato e tanto sospirato,
Quel piano che avrebbe distrutto una volta per tutte la reputazione, e perchè no, anche lo stesso Gyasi.
MA prima di cominciare si soffermò per qualche secondo, sul perchè odiasse così tanto il suo signore, sul perchè ogni cosa a rischio della sua vita, doveva metterlo contro uno più potente.
Si, pensò al fatto che niente aveva maggior importanza, niente poteva occupare la sua mente da quella cosa.
Il suo destino porbabilmente? Il suo semplice volere? Il fatto che odiava qualcuno che non si comportava da vampiro? Che non comandava o giostrava, la sua razza al meglio?
Perchè semplicemente lo aveva lasciato come un salame fermo per non sapeva e non ricordava più quanto, mentre parlava con Neferty? Perchè stava pian pianop con la sua voglia di essere cavaliere, distruggendo la loro razza?
Avrebbe potuto strozzarsi con Neferty, ma la razza predominante è e sarà solo quella dei vampiri.
Nefery.
Ora lei doveva diventare la signora dei vampiri. La signora delle tenebre.
Un brivido percorse tutta la schiena di Alucard. Farsi comandare da un umana divenuta vampira, farsi comandare da chi ha poco più di venti anni, solo perchè quell'idiota di Gyasi vuole. Oltraggio! Oltraggio e beffe della stessa razza suprema.
Per non parlare che non doveva far capitare nulla a Neferty, non poteva ferirla, e non poteva farla ferire da nessuno.

Tutto il ragionamento durò fortunatamente qualche scondo, tempo che anche se perso non avrebbe causato alcun danno al piano.
Era li, nascosto nell'ombra più cupa, ove neanche il sole forse avrebbe donato la luce, un'ombra scura non di mancanza di luce, ma semplicemente perchè pregna di malvagità.
Li nella zona più movimentata dell'egitto.
Il Cairo.
Li spesso persone semplici, nobili, ministri, o altri personaggi importanti si trovavano a passare.
persone che sarebbero dovute morire quella notte, morire di atroci sofferenze, chi avrebbe lasciato la sua vita tra strazi e chi l'avrebbe lasciata soddisfando la sua sete. Una sete che non aveva modo di essere placata.
Solo un piccolo problema era insorto. Problema che ovviamente non andava ad incidere su nulla. Lo chiamava problema perchè per avere le grazie di qualcuno aveva dovuto far cernita di chi uccidere e chi no.
Aveva già selezionato i massimi, e ora rimanevano i più piccolini, tra borghesi e plebei. E li c'era da sbizzarrirsi.
Il popolo non era solo un ricco, o più ricchi, o funzionari, era il popolo stesso, quei poveri contadini, gli affaccendati mercanti, e quanti altri facevano lavori duri. Quello era il vero popolo.
E quel popolo doveva massacrare.
I funzionari era solo per divertimento e motivazione.
Eh si. Perchè i funzionari, comei ricchi, sono quelli che possono ostacolare qualsiasi cosa, e per qualsiasi cosa possiamo anche elencare la scalata al potere da parte di personaggi poco amati.
Tutto girava intorno al capo dei vampiri.
E dil popolo, bhe il popolo è colui che prende informazioni, che sa tutto di tutti, e di tutti tutto. Il popolo è quello che tra le vie conosce i più sinuosi e segreti misteri, quelli che possono far cadere tutto, o mettere in alto tutto.
Quindi quelle morti saranno elencate non come massacro normale, ma come massacro per mettere a tacere.
E chi vuole mettere a tacere i suoi loschi piani se non Gyasi.
Uscì piano, lentamente dall'ombra.
Il suo volto venen colpito poi dalle fiaccole che erano per le strade. Il suo volto era quello di Gyasi. la sua voce, ormai conosciuta a memoria, era quella di Gyasi.
Il piano era iniziato, mentre Gyasi era da altre parti a parlare con lui.

Girò dapprima intorno ad alcune viette, per saggiare la zona, per vedere che non vi fossero guardi, almeno non all'inizio.
La perlustrazione durò qualche minuto poi aspettò il momento buono.
Lasciò cadere in mezzo alla piazza dopo esservi passato, una buona quantità d'oro.
Lo stupore e la sorpresa dei poveri fece si che qualcuno gridasse "dell'oro!".
E fu così che dal nulla arrivarono persone da tutte le parti, di ogni ceto sociale. Facendo formare in poco tempo una calca di persone.
Mandria di bestie che non conoscevano che l'avidità. Alcuni vennero chiacciati a terra da questa mandria.
Era giunto il momento.
Un balzo. Un solo balzo e fu proprio sopra la folla. Qualcuno alzò gli occhi, per poi farli ricadere sull'oro. Altri videro meglio l'aspetto orrendo di Alucard, o meglio Gyasi.
Atterrò proprio sulla folla, e fu la carneficina.
La descrizione di quello che accadde in quel momento non si può descrivere per quanto meschino e orrendo era lo spettacolo.
I più scapparono urlando, ma non fecero in tempo a fare più di 100 passi.
Altri cercarono aiuto m ail loro sangue finì per nutrire il vampiro.
La serata fu breve per Alucard, ma lunghissima per quegli sciagurati. Corpi straziati a terra senza vita, chi ancora urlava di dolore.
Solo alcune persone erano vive. E scappavano a destra e amanca, ma fece finta di non vederle continuando a tranciare i "segnati".
Oltretutto quelle persone avrebbero chiamato le guardie, ed era quello che in quel momento serviva.
Un rapido conto aveva fatto si vedere ad Alucard che c'erano state più di una trentina di morti, numero forse insufficiente, ma erano quasi finiti e non poteva toccare altre persone.
Aveva promesso, giurato!
Continuo la sua battaglia, aspettando un plotone di guardie.


si riallacciaQUI!!!!!

Edited by Alukard - 14/11/2007, 15:39
 
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