Alukard |
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| Alucard era seduto sulla sua poltrona immensa, seduto nel modo meno consono ad un nobile, ma era nei suoi appartamenti e apparte lui e pochissimi altri, nessun'altro sarebbe entrato.
Era li che ascoltava della musica, musica composta da un paio di schiavi umani, che o per paura o per rassegnazione suonavano dolci melodie, allegre per lo pił.
Era li che assaporava un bicchiere di sangue ovviamente, e ciondolava la gamba da un bracciale della poltrona.
Seguiva le note con un dito ed era di straordinario umore quel giorno.
Miei cari schiavi oggi ninete potrebbe disturbare il mio buon umore. E voi avrete un premio per l'ottima musica.
I suonatori schiavi annuirono e sapendo che il loro padrone, data la parola la manteneva erano pił rassicurati. Ovviamente la manteneva semrpe che rimaneva di ottimo umore.
MA era fortemente deciso a non cancellare il sorriso.
I suoi piani andavano a meraviglia. Il suo nemico stava avendo un accusa al di sopra di ogni ltre, ed era ad un passo dalla vittoria, se la giustizia n egitto fosse stata pił veloce. MA in quel periodo sembrava assente del tutto. Ma non aveva fretta era immortale.
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