Isis

sotto il manto della dea..

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Iset
view post Posted on 7/4/2009, 15:27 by: Iset




Iset ( o Nafretiri? Certe volte proprio non sembrava ricordare il proprio nome..) ormai, non usciva più molto spesso da palazzo senza una scorta adeguata quanto mastodontica.
Il Faraone premeva sempre perchè vi fossero i soldati migliori del Regno a vegliare sulla vita della sua amata sposa.
Ma quel giorno, prima dei riti del mattino, era sgusciata fuori da palazzo nel fresco di un'alba ancora acerba.
Appena truccata e vestita di una semplice veste color terracotta, trattenuta sotto il seno, aveva preso il proprio Principe e dopo le raccomandazioni del proprio regale sposo aveva lasciato di soppiatto la propria dimora.
Senza gli ornamenti ed i belletti che doveva portare, dimostrava tutta la fresca bellezza dei propri diciannove anni.
Amenhotep pesava fra le braccia, ma era un piacere a cui mai avrebbe rinunciato. Il Principe aveva ormai due anni e dimostrava di possedere la volontà ferrea del padre.
Anche nella fisicità lasciava intendere che sarebbe somigliato al genitore, nonostante fosse ancora morbido e delizioso, con quella lieve pinguedine tipica dei bimbi.
Ora si guardava attorno, curioso. Dimostrava già un'intelligenza pronta e vivace, desideroso di apprendere il più possibile.
Osservava gli spostamenti dei mercanti che preparavano le giare di olio ed i sacchi di cereali dinanzi alla propria bottega.
Seguiva con lo sguardo i passi affrettati dei servi che correvano a riempire le bisacce di quanto aveva comandato loro il cuoco, per i pasti dei signori.
Guardava le donne aiutare i mariti a disporre le mercanzie sui banchi del mercato.
Se ne stava tranquillo, avvolto nel mantello della madre che le copriva il capo, celandone l'identità. Nei pressi del Tempio, l'aria pareva essersi fatta più leggera e limpida, scevra di tutti i rumori tipici di una quotidianeità nascente.
Lentamente con passo leggero e silenzioso la Regina entrò nel tempio, e come sempre l'avvolse quell'aura di pace e dolcezza che la allontanava da quanto vi era di terreno, lasciandole udire più chiare le voci degli Dei.
Ne aveva poi bisogno? Lei che era Ma'at e che stringeva al petto il proprio guardiano divino, designato da Rà e da lui investito dei suoi poteri, poteva sentirli in ogni dove.
Shu, il proprio gemello, le augurava sempre il buongiorno, avvolgendola di una brezza piacevole e giocosa, trasportando sino a lei i profumi del deserto.
Ma era piacevole essere nel Tempio, potersi inginocchiare sulla pietra fredda e pregare, lasciando librare in alto la propria anima.
Mosse qualche passo nel tempio dedicato ad Iside, la Grande Madre, di cui la Regina si fregiava del nome e delle effigi nelle cerimonie sacre cui era chiamata.
Scorse una giovane sacerdotessa che compiva i riti di purificazione mattutini e si fermò, facendo cenno di far silenzio ad Amenhotep, che comunque non si era mosso o agitato.
Rimase aggrappato al petto della madre, mentre questa, si inginocchiò senza avvicinarsi alla sacerdotessa, per non turbarla, e prese a pregare silenziosamente la Dea e sorella di proteggere il proprio figlio.
 
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