Visita a Tebe

Neferty aveva appena finito il suo turno al tempio.
La giornata volgeva al termine e la temperatura si era abbassata un pochino, permettendo di passeggiare tranquillamente per la capitale, senza prendersi un colpo di sole.
La sacerdotessa era contenta.
Il lavoro al tempio procedeva bene, ne era soddisfatta.
Non era facile governare tutte quelle novizie, eppure lei ci riusciva con polso fermo e dolcezza e si faceva apprezzare da tutti.
Mentre era assorta in questi pensieri, si addentrò nella capitale, che pareva stranamente deserta.
Forse vi era in corso una delle tante attività che animavano la citté oppure, ma lei non ne era al corrente, vi era qualche banchetto regale.
Si diresse verso l obelisco, al centro della Grande Piazza e una volta raggiuntolo, si sedette ai suoi piedi, approfittando dell'ombra che proiettava per terra.

Kore aveva lasciato i vicoli stretti della cittadina, per ritrovarsi nella piazza. Aveva in mano i resti di una piccola bambolina di legno, con la quale si dilettava fra sè e sé, canticchiando una melodia assai poco intonata... Vide la donna ai piedi dell'obelisco, ma non sapendo se poteva avvicinarsi rimase momentaneamente immobile sotto il sole...

Iset si avvicinò alla sorella, silenziosamente, con passo elegantemente lento.
* Kore, perchè devi correre sempre?*
Seguì il suo sguardo e, ai piedi dell'obelisco, vide una donna che... Non ne era sicura, ma le ricordava qualcuno.
Mancava da molto a Tebe e fra le sue conoscenze personali, vi erano maggiormente giovani donne, che come lei, in quegli anni erano molto cambiate, cresciute.
Decise di avvicinarsi in silenzio alla donna.

"E' la mia andatura normale questa...." mormorò impaziente.

"Hai visto?" chiese sottovoce con lo sguardo all'obelisco "Chi è?"

- Ciao Kore!- salutò la ragazza.
- Non mi riconsci?- chiese alla "sorellina" di sua cugina Iset.
Sapeva che la ragazza viveva con la famiglia della cugina dopo che era stata trovata anni addietro dalla madre di Iset.
Le circostanze del loro incontro Neferty non le aveva mai conosciute.
Ai tempi, infatti, era molto occupata nel suo sacerdozio e non tornava spesso a casa.
Aveva visto la ragazza qualche volta, ma erano forse tre anni che non si vedevano e la ammirò stupita.
Era proprio lei, eppure era così cambiata.
Più alta, certo, ma anche più donna.
Decisamente...

Kore fissò dubbiosa la ragazza, tornando poi sulla sorella in cerca di un aiutino che la portasse a capire.

Iset sorrise alla sorella e annuì calma, poi si rivolse alla donna, con un sorriso seducente.
*... E tu cugina, invece? Non mi riconosci?*

In quel momento Neferty scorse anche la cugina.
Si alzò in piedi e la raggiunse.
Riconobbe la sua aura.
Non poteva sbagliarsi!
- Iset...- mormorò andandole incontro.

Affrettò il passo verso la cugina.
*... Neferty...* Bisbigliò sorridendole.
La fissava negli occhi, come era solita fare. In molti l'avevano accusata di alterigia o di presunzione.

Osservò con cura la figura di Neferty e la abbracciò calorosamente.
* E' un piacere rivederti...*

- È un piacere anche per me!- rispose abbracciandola calorosamente.
Tre anni erano passati come niente.
La sacerdotessa si ripromise di non far più passare tanto tempo tra una visita e l'altra.
I legami di famiglia andavano mantenuti!
Cosa c'era di più importante degli affetti?
Nulla...nemmeno la conduzione del Tempio di Amon.
- Come stai?- aggiunse premurosa.

Kore se ne era rimasta in silenzio in disparte...lanciò un'occhiata curiosa ad entrambe prima di rivolgersi a Neferty.
"Ti ricordavo molto più grande..." mormorò.

* Meravigliosamente bene!! E tu? La tua permanenza al tempio?*
Chiese vivacemente. Sentendo poi la constatazione di Kore le rivolse una risatina divertita.

Neferty sorrise a Kore.
- Ed io ti ricordavo più piccola!- le rispose scherzosa.
- Il lavoro al tempio dà molte soddisfazioni.
Dopo anni di duro lavoro sono finalmente diventata Alta Sacerdotessa ed ora governo il tutto. Non vi nascondo che è un lavoro faticoso e che mi rimane poco tempo per me stessa. Per questo sono qui. Sono venuta nella capitale in cerca di gente conosciuta. Vi avrei certamente cercate se la fortuna non ci avesse fatte incontrare. D'ora in avanti mi sono prefissata l'obbiettivo di farvi visita più spesso.- aggiunse rivolgendosi ad entrambe.

* E' da pochi giorni che siamo tornate a Tebe. Mio padre ci ha lasciate per alcuni anni in un'altra sua dimora, lontana dalla nostra città natale...* Osservò nuovamente la cugina * Ti trovo splendida, i doveri e la frescura del Tempio ti fanno incredibilmente bene!!*
Aggiunse sorridendole.

- Grazie.- disse arrossendo lievemente- anche tu sei splendida! Ti ho lasciata che eri graziosa e ti ritrovo meravigliosa e in età da marito...-
Neferty pensò che aveva sprecato troppo tempo senza di loro.
Gli era mancata terribilmente la famiglia, tuttavia la sua devozione era stata più forte della grande solitudine che aveva dovuto affrontare nel suo apprendistato verso la sapienza di Amon.
- Non sapevo vi foste trasferite. Come mai questa scelta?- chiese alla cugina.
- Ah, e come sta lo zio?- domandò facendo riferimento a loro padre.
- Sono tutti in forma?- domandò sinceramente interessata all'argomento.