| Grande fermento nel Palazzo Reale di Tebe, dove, il potere sull’Alto e Basso Egitto, era detenuto dal Figlio del Nilo. Sacerdoti e Nobili, Scribi e Ufficiali dell’esercito, tutti erano convenuti là, ora che la regina Hatshepsut, rapita dal dio Anubis, aveva iniziato l’ancestrale viaggio nell’oltretomba, per rendere omaggio a Tuthmosi III, erede legittimo di Tuthmosi II. Il Principe, fece lentamente il suo ingresso nella sala del trono, ove il Gran Sacerdote lo attendeva in rigoroso silenzio. Quando Tuthmosi gli fu innanzi, egli prese la doppia corona dell’Egitto e la pose sulla sua testa. Poi fu la volta di un giovane fanciullo che presentò un cuscino sul quale erano riposti il flagello ed il bastone pastorale. Li prese entrambi, incrociandoli sul petto come la tradizione voleva, quindi si voltò verso i suoi sudditi che prontamente si inchinarono.
"Parla o Figlio di Ammon, il tuo popolo ti ascolta”
disse il Gran Sacerdote.
Tuthmosi sorrise, per anni aveva atteso quel momento
“Ora che finalmente gli dei hanno ristabilito la legittima dinastia sul trono, ordino che tutto ciò che riguarda Hatshepsut l’Usurpatrice, sia cancellato dalla storia e dalla memoria dell’Egitto tutto. Io sono Coloui che gli dei hanno designato, farò grande come non mai il Paese del Nilo, nuova gloria e nuovo lustro porterò col favore di Ra e Horus che da sempre benedicono la terra d’Egitto, scacceremo lontani dai nostri confini i nemici, ma saprò anche guardare con benevolenza al popolo tutto, perché solo chi governa col favore del popolo, ha il favore degli dei”.
E detto ciò, si assise sul sacro trono pronto ad iniziare fin da subito, l’assolvimento dei suoi compiti regali.
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