Gli appartamenti della Regina sono preceduti da una piccola corte interna, a cielo aperto. Vi è un solo ingresso che porta ad esso, sempre ben sorvegliata da imponenti guardie nubiane.
La Regina l'ha abbellito con alcune palme ed un giovane sicomoro. Ci sono fontane e piccoli bacini d'acqua. Nel patìo ci sono seggiole e divanetti per gli ospiti.
Gli appartamenti della Regina sono costituiti da uno studio, alcuni salottini, un bagno ed una stanza ove si veste ed incontra la truccatrice e la parrucchiera. Non vi è una stanza da letto, poichè divide quella con il Faraone.
Il personale più vicino a Iset:
Carite
Le ancelle,
Iras, la mulatta
Lita, la nubiana
Ma tutto questo ha avuto inizio, molto tempo prima..
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Iras le aprì la porta ed Iset entrò nell’appartamento che le era stato destinato in quanto concubina reale..
Si guardò intorno con aria vagamente smarrita, prese Iras sottobraccio ed iniziò a guardarsi intorno.
Sembrava cercare qualcosa, aprì la bocca per chiedere spiegazioni ma un*Dove metto la bestia?*
da parte di Carite la bloccò.
La fissò con un sopracciglio alzato. * Dove non ci sia troppo viavai, sarà nervosa…*
Carite si muoveva con sicurezza, già padrona di quella nuova dimora. La osservava muoversi, sistemare, spostare e rimettere a posto.
Uscì sulla terrazza ed inspirò la brezza serale. Si accorse di un movimento e si voltò. Lita aveva le mani nella terra, maneggiava con cura dei bulbi, che posava nella terra con la stessa cura che avrebbe avuto per un neonato. Si accorse dello sguardo di Iset e le sorrise * Sary ha pensato che vi avrebbe fatto piacere… Sono gigli, Signora, ce ne sono di bianchi, di rossi, di gialli…*
La fanciulla sorrise. Un sorriso un po’ sghembo, ma era il meglio che potesse fare. * Lo ringrazierò la prossima volta che torneremo a casa.*
Iras si fece più stretta. Anche Lita si avvicinò, pulendosi la terra dalle mani. Iset le osservò attentamente. Le due giovani avevano solo una decina d’anni più di lei, eppure le erano da sempre state fedeli e devote. Amiche, confidenti, alleate.. Non aveva da temere se erano con lei.
Carezzò i loro volti. Iras era una mulatta, del padre nubiano aveva la linea della mascella forte, la bocca forse troppo prominente. Della madre egiziana aveva il naso sottile e gli occhi verdi.
Lita invece aveva caratteri tipicamente negroidi, orgogliosa di essere nubiana fino al midollo.
Il lavorio nelle stanze era incessante, pareva non dovesse finire mai. La porta d’entrata era stata lasciata aperta per comodità.
Carite, con sguardo truce si aggirava con l’anfora di Cia nuovamente in braccio. Iset ridacchiò piano, vedendola avvicinarsi. * C’è viavai ovunque bambina, tienila tu, prima che uccida qualcuno.*
Iras aveva preso l’anfora che poco gentilmente Carite le aveva offerto, pronta a buttarsi nella mischia ad abbaiare comandi a destra e a manca. Era chiaro che fosse spartana.
Iset trasse Cia, dalla sua attuale condizione, che pareva irritata dagli sballottamenti subiti. * Sarebbe un bel problema, se tu uccidessi qualcuno…. Subito….*
Aggiunse con una punta di sarcasmo fissando il rettile negli occhi. Le ancelle ridacchiarono sottovoce.
Sistemata Cia nella tunica, Iset richiamò Carite * Perdonami, dove sono stati sistemati i veli?*
Carite parve contrariata. * Perché?*
Non solo lo sembrava. Lo era davvero, constatò Iset * Ho bisogno di allenarmi un poco… Devo sfogarmi.*
La nutrice sbuffò rumorosamente * Bè credo proprio bambina, che d’ora innanzi dovrai trovare altri modi per sfogarti… Non so quanto possa essere ben vista una cosa del genere, qui.*
La bella la osservò perplessa * Perché non dovrebbe? Non faccio nulla di male…*
Carite si strinse nelle spalle * Meglio non rischiare…*
*I miei pugnali?*
Domandò Iset, con tono faticosamente pacato.
Carite la fissava negli occhi. Era più alta di Iset, magra dall’ossatura forte e la pelle dorata dal sole Egizio. * Nascosti.*
E prima che Iset potesse dire o fare qualunque cosa aggiunse * Almeno fino a che non sarai certa di quel che puoi e non puoi fare.*
Iset sbuffò. Non le piaceva stare con le mani in mano, avrebbe voluto dare una mano – almeno per sistemare come pareva a lei, le sue cose-, anche per rimandare il più possibile il pensiero di Kore* Posso avere i miei testi?*
Chiese gentilmente quindi. Carite la osservò, sembrava vedesse la sua prediletta tramutarsi in qualcos’altro, prima di chiederle * Perché?*
Iset la fissò a bocca semiaperta * Perché non dovrei?*
* Perché la tua età da scolaretta è finita da un pezzo, che te ne fai?*
Reprimere una risata fu quasi impossibile, la abbracciò, come quando era piccola, perché lei le carezzasse la nuca, cosa che fece anche questa volta.* Carite… Bevo acqua tutti i giorni da che mi hai svezzato…. Eppure capita ancora che io abbia sete!*
Ridacchiò piano. La nutrice rise e le baciò la sommità del capo, la scostò per tornare ai propri doveri, non prima di averle dato un’amorevole pacca sul fianco.
Ma dovette comunque accontentarsi di piantare i bulbi, insieme a Lita…Edited by Iset - 16/11/2007, 19:22