Isis

Neferty in cerca di unguenti

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Neferty
view post Posted on 25/10/2006, 07:35




Neferty si recò al Cairo.
Era molto che non vi andava e desiderava ardentemente comprare qualcosa che la facesse sentire bene con sé stessa.
Anche se era una sacerdotessa, amava prendersi cura della propria bellezza e ogni tanto si cospargeva il corpo con sostanze grasse o oleose per poterla proteggere dal sole e dal vento, mantenerla morbida e elastica, nonché per profumarla.
Gli oli che preferiva erano quello di balanos, fatto con i noccioli dei frutti della Balanites aegyptiaca, il dattero del deserto, e l’olio ben estratto dalla noce della moringa (Moringa oleifera), che aveva il vantaggio di non irrancidire facilmente. . Per Neferty, il profumo, etereo, immateriale, impalpabile come lo spirito, come l’anima, ma nello stesso tempo coinvolgente e comunicativo, rappresentava il mezzo più sublime per comunicare con Râ, il Dio Sole.
Neferty conosceva molte ricette di bellezza relative alla cura della pelle.
Uno di questi rimedi conteneva miele, natron rosso (carbonato di soda), e sale marino da mescolare in una massa omogenea e poi spalmare sulla pelle per depurarla; un altro rimedio per renderla perfetta metteva insieme polvere d’alabastro, polvere di carbonato di soda, sale marino e miele con un effetto abrasivo sicuramente molto efficace. Vi era poi una ricetta specifica contro le rughe a base di gomma polverizzata posta in acqua di palude e doveva essere spalmata ogni giorno sul viso accuratamente lavato.
Per truccare gli occhi, invece, usava diversi minerali:
per dipingere la zona intorno agli occhi utilizzava polvere di malachite, che era un ossido di rame di colore verde chiaro. Non amava particolarmente il kohl, una specie di collirio a base di galena, un minerale del piombo di colore nero.
Lei il kohl lo usava solo come protezione dal sole, dalla sabbia e dal vento, o come rimedio per la cura delle oftalmie.
La galena infatti costituiva uno degli ingredienti in molte ricette per la cura degli occhi, insieme a sostanze grasse, miele e vari minerali e la sacerdotessa le conosceva tutte quante.
Quel giorno avrebbe dovuto fare scorta di tutte quelle cose.
Alcune novizie al Tempio di Amon l'avevano pregata di prendere qualcosa anche per loro, così si diresse con una grande cesta sulle spalle verso il mercato del Cairo, l'unico posto dove sapeva che avrebbe trovato tutto ciò che le serviva.

 
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