Gregorij Rasputin |
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| Gregorij come ogni buona mattina aveva salutatao il suo Signore e maestro, il Dio Anubis. Si sbrigò nelle sue faccende nel tempio, organizzò alcune mummificazioni e si allontanò dal suo tempio per andare ad incontrare il faraone. Come si era parlati la sera prima, lo stesso faraone diede un incontro molto più riservato al sacerdote, poichè in effetti il uogo dove si andava ad incapunirsi la discussione non era dei migliori. Era perplesso del reale motivo dell'incontro, sebbene il faraone era si eletto dagli Dei, ma pur sempre un uomo, poteva scagliarsi contro il sacerdote senza un motivco preciso, e gli uomini avevano di questi difetti. Ma volle dare fiducia al Faraone poichè aveva scorto nelle sue parole della sera rima una spiccata umiltà. Già, umiltà di chiedere scusa, anche se non sapeva il perchè, alla sua concubina. Un gesto che non si vedeva da anni, almeno lui non vedeva, e il modo con cui aveva affrontato quell'incontro era stupefacente. Sebbene egli era un faraone ovviamente non avrebbe direttamente intaccato un emissario di Anubis, ma il modo con cui venne guidata la discussione fece preoccupare Gregorij. Il faraone era un uomo di grandi doti, e forse bersaglio di qualche funesta e incomprensibile gelosia da parte di alcune entità malvage. E come detto la sera prima temeva per la sua incolumità. Ad essere faraone e scelto dagli dei andava bene ma se un dio si metteva contro un faraone poteva non essere piacevole. Arrivò a palazzo e aspettò come di dovere la convocazione del faraone poco prima dell'entrata per la sala del trono.
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