Chiarirsi con Iset

La sala del trono era vuota, persino le guardie erano state fatte uscire da Thutmosi, che attendeva in piedi, davanti ad un bassorilievo che mostrava la cacciata degli Ittiti dall'Egitto per mano dei suoi avi, l'arrivo della piccola Iset con cui tante cose doveva chiarire.

Si voltò al rumore della porta che si apriva è la vide entrare, lei il suo piccolo fiore del Nilo che per una leggerezza aveva rischiato di perdere.
Una dele guardie, dall'esterno, richiuse la porta e Thutmosi le fece cenno di avvicinarsi.

"Come stai, piccolo fiore del Nilo?"

fu l'unica cosa che riuscì a chiederle, timoroso che lo strappo ancora non fosse ricucito

Rise, un pò per nervosismo, un pò per spezzare la tensione.
* Spero abbiate una domanda cui io possa rispondere...*
Mormorò stringendosi nelle spalle. Le venne spontaneo tornare a dargli del voi, le dava l'impressione che si fosse allontanato da lei...

Gli aveva dato del voi e la sua risata non era genuina, lasciando così capire, quanto fosse distante lei da lui.
Non voleva perderla, avrebbe rinunciato persino al tron per lei.

"Una domanda a cui puoi rispondere? Una sola: potrai mai perdonarmi?"

* Potrò saperlo solo quando capirò cos'è successo...*
Era talmente confusa!
Un istante voleva buttargli le braccia al collo e consolarlo, fargli capire che era tutto a posto, cancellargli quell'espressione a forza di baci... L'attimo dopo avrebbe voluto gridare tutta la sua furia...

"E successo che ti ho fatto del male, piccola mia e meriterei tutto il tuo disprezzo..."

disse lui abbassando lo sguardo, il dio in terra dell'Egitto, che calava lo sguardo di fronte ad una ragazzina di neanche diciott'anni, potenza dell'amore....

Gli si avvicinò talmente lentamente che quella breve distanza fra loro, sembrava incolmabile.
Gli poggiò le mani sul viso e cercando di guardarlo negli occhi, riuscì solo a chiedergli*... Perchè?*

"Non lo sò, pensavo che avere anche tua sorella qui a corte, fosse stata la cosa migliore per voi, per stare vicine....sono stato un idiota..."

mormorò sommessamente senza guardarla negli occhi

Si inumidì le labbra, che sentiva estremamente secche.
Continuava a tenergli le mani poggiate sul viso ma sfuggiva il suo sguardo. Mormorò a fatica, il groppo ce sentiva alla gola non le permetteva di più...
*... Avevi detto che non mi avresti mai trattato come un oggetto... Ed invece mi hai usata come merce di scambio per infilarti mia sorella nel letto...*

"Lo sò, è stato un momento di follia pura..."

e fece ciò, che nessuno faraone aveva mai fatto in tutti i secoli precendenti, si prostò ai suoi piedi, supplicando il suo perdono

"Ti amo piccola Iset e giuro, ciò che ho fatto, non accadrà mai più"

Lo fissò sbalordita, senza riuscire a dire nulla...
Il Faraone non doveva inchinarsi dinanzi a lei, non davanti al trono della sua dinastia!
Era talmente incredula, da non essersi resa conto di aver iniziato a piangere.
Si mise in ginocchio di fronte a lui e questa volta lo obbligò a guardarla negli occhi, tuttavia non riuscì a dire nulla, per qualche istante... Trasse un profondo respiro e mormorò, con voce malferma

* Credo... Di dover chiedere anche io il tuo perdono... Non...*

Non riusciva a trovare le parole, in quel momento era sconvolta da emozioni, parole e fatti che non le lasciavano la lucidità sufficiente per vedere i fatti con chiarezza

*... Insomma, se sono scappata è perchè avevo paura di averti ferito, quando ti... Ti ho detto quelle cose, prima che mi lasciassi sola con Kore... E avevi promesso di non farmi allontanare, perciò sono fuggita... Non potevo restare a palazzo, vivere ogni giorno col tuo disprezzo...*

Dovette fermarsi, per riprendere fiato e anche per cercare di fermare le lacrime che le appannavano la vista.

Anche a lui iniziarono a scivolare delle lacrime

"Come potrei disprezzare ciò che amo? Posso disprezzare il Nilo che rende fertile la nostra terra? Posso disprezzare il sole che ci dona la vita? Posso diprezzare l'aria che respiriamo?
Ecco, tutto ciò è importante per noi e anche tu, lo sei per me, senza di te, morirei dentro..."