Cercando un'alleanza

Varda si alzò al tramonto e lasciò la sua abitazione a Saqqara per raggiungere la famosa Assuan, città dei vampiri.
Il sonno che l'aveva colta dopo il pasto frugale che aveva consumato qualche giorno prima era innaturale. Qualcosa o meglio qualcuno di invisibile si stava movendo e cominciava a tessere i fili di una trama dove molte persone sarebbero cadute.
L'ammita era inquieta, non capiva cosa stava succedendo in Egitto ma aveva anche rinunciato a comprenderlo.
Al momento la cosa veramente importante era procurarsi degli alleati per non rischiare di lasciarci la pelle.
Con passo deciso e sicura di sé varcò i maestosi cancelli di Assuan e si diresse verso il palazzo principesco dei vampiri. Chissà chi presiedeva alla grande casata? Avrebbe desiderato parlare con lui o lei a seconda del caso, per proporgli un grande affare.

Varda avvertì la presenza del vampiro e lo guardò ammaliatrice.
- Salve.- esordì avvicinandosi piano.
- Siete voi il padrone del castello?- chiese desiderando sapere le generalità del suo interlocutore.

L'ammita studiò a fondo il vampiro, poi senza scusarsi per non essersi presentata, rivelò le sue generalità.
- Io sono Varda Elentári e voi?- chiese con arroganza.

Varda assunse un'aria canzonatoria ma rispose quasi educatamente.
- Il demone bianco. Perdonatemi, ma non ho mai sentito parlare di voi.-
rispose avvicinandosi ulteriormente alla scalinata dalla quale lui la osservava studiandola.
- Quindi è con voi che devo parlare riguardo ai miei propositi. Avete una stanza più adeguata dell'atrio in cui farlo?- chiese con quel fare tipico della donna seducente.
Varda era consapevole della propria bellezza e del proprio fascino ma era rimasta stupita quando aveva visto colui che si faceva chiamare il demone bianco. A dire il vero era decisamente affascinante, quasi un Dio nella sua apparizione in cima alle scale.

Varda si avvicinò tanto da appaiarsi al vampiro e lo seguì ovunque la stesse portando.
Era sicura di sé e per niente a disagio mentre ne seguiva i passi flessuosi.
- E avete anche un nome demone bianco?- domandò girando il viso verso quello di lui.

- William. Bel nome.- disse l'ammita accavallando le gambe.
- E ditemi, che scopi avete per gli insulsi umani?- chiese avvicinandosi al punto del discorso e al motivo della sua visita.

Varda sorrise.
- E come pensate di giocarvi? Posso chiedervelo?-

Il vampiro non rispose, anzi, rimase immobile, soggiogato da una strana fattura.
Qualcuno di più potente l'aveva bloccato, dimostrando a Varda che ciò che il vampiro le aveva detto non corrispondeva a verità.
Un essere più antico e più potente dimorava nel castello!
Varda lo avvertì chiaramente e spaventata scappò a gambe levate, poichè tale presenza era estremamente minacciosa.
L'ammita avrebbe cercato un'alleanza un altro giorno...