Isis

SuL fIuMe....

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Kore Mereruka
view post Posted on 15/12/2006, 15:07




Kore si trovava nei pressi del placido fiume.
Lo sguardo vaquo, indefinibile, la veste originariamente bianca ed elegante, ora sporca di terra e logora. I piedi nudi, la bocca socchiusa in un respiro lento ma ritmico. I capelli color mogano sparsi sulle spalle in modo scomposto davanti ad un viso pallido e smunto.
Si trovava così, rannicchiata tra i giunchi, con i piedi che sfioravano l'acqua gelida del Nilo. Non aveva memoria di quanto tempo aveva trascorso in quello stato, come non riusciva a ricordarsi dell'ultima volta che aveva mangiato qualcosa.

Ah, si...forse in casa di Ankhnut....

Qualcosa. Un pasto veloce e freddo. Ma quanto tempo era trascorso da allora? Un'eternità....o almeno cosi le sembrava.

Ma non aveva fame. Come non aveva sentore dell'aria fredda che giungeva dal nord,con il calare del sole. Non sentiva nulla.
Non voleva sentire nulla.


"E' perché ci sono rimasta solo io..." Mormorò.
Parlò alle acque del fiume come se potessero ascoltarla.
"Io e nessun altro."

Lo ripeté un numero indefinibile di volte, scossa dai tremiti.
Ripeté parole confuse. Smettere di sentire il suono consolatore della propria voce, la faceva star male.


"Ti va di accompagnarmi?" disse. D'avanti a lei non c'era nessuno, ma non poteva farne a meno. Sarebbe morta e lo sapeva, ma aveva paura....e non c'era nessuno ad ascoltarla.

"Accompagnami.....mi prenderebbero per pazza...." piagnucolò, soffocando la voglia di gridare.

"...direbbero che sono pazza....e lo so,lo so anch'io......ma no, bisogna andare, bisogna che...si viaggi a lungo per non pensare a niente...."
Era un monologo patetico, in cui le parole rimanevano legate fra loro da un sottile filo di lucidità.

"......con queste mani.......le mie.........la stavo, per........" si bloccò. Il nodo alla gola la soffocava. "....per....Oh, Dei!"

Strinse i resti del suo povero abito in un tacito grido.
Un rantolio che non avrebbe udito nessuno.


"Oh, signore del fiume....se è vero che in ogni cosa esiste un Genio...che esso appaia adesso. Che si cibi di ciò che resta di me..."
Lo sguardo era tutto al fiume, la cui acqua, sempre più scura, con l'avvicinarsi della notte, pareva aprirsi su un mondo sconosciuto di demoni e spiriti."Si, ecco...uccidimi tu....non posso più chiederlo a lei...."

Si era sporsa sulla nera superfice, senza scorgere il suo riflesso,ma era come se vedesse un'altra persona...aldilà delle acque, aldilà del nulla. "...uccidimi, uccidimi...lasciami dormire sul fondo del tuo letto..." lo incitò.
Rimase in ascolto di una risposta che ovviamente non giunse. Fu così che riprese parola.
"....si è vero che sono codarda, non sono neanche capace di morire da sola...per questo, ti prego...fammi un pò di compagnia....almeno finché non mi addormento..."
Lasciò affondare la mano che quando riemerse era ancora più pallida, quasi violacea.
"Guarda che cos'ho.." disse. Dalla cintola estrasse un coltello non molto grande, di quelli che si utilizzano nell'intaglio del legno.
"Sono tornata a casa, e l'ho preso....è bello, vero?" Lo sfilò dal piccolo fodero, osservando estasiata la luce della luna riflettersi sulla lama. "Si...ma guarda..."
Ruotò la lama affinché lo spirito della sua mente vedesse.
"E' come quello....come quello...guarda...."Strinse il manico, con viva forza, mentre poggiato all'altezza del polso restava in attesa di un segno. Non accadde nulla.
"Io....io non volevo, lo sai?" mormorò. Stava lasciando cadere le lacrime senza averne sentore.
"Mi perdoni? Perdonami....almeno, perdonami...continua ad odiarmi, ma perdonami....." senza rendersene conto, aveva affondato la lama nella carne del polso. Un taglio profondo, sino alla vena. Il bruciore, ed il sangue caldo lungo la mano la distolsero per un attimo dal suo incubo.
Si avvicinò all'acqua, osservando come i rivoli scarlatti producessero mille cerchi sulla superfice d'ebano, ed il suono melodico di ogni goccia...affondò, così il polso nel liquido gelido.
"E' buono...?" Chiese.
Ilcoltello era rimasto nella mano ancora sana. Se lo puntò al petto, ma attese a colpire.
"Dovresti sentire, come tutto il resto sia disgustoso. Perché in un corpo corrotto continua a scorrere del sangue?.........perché?"
Si lacerò la veste, scoprendo il seno, ma senza ragionare sui movimenti o sulla pazzia dei gesti.
E si lasciò andare.
Lapelle liscia dello sterno e del petto, martoriata in più punti, distesa lungo la riva, con le gambe lievemente piegate. Stava lentamente perdendo conoscenza.....
 
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Gianlu79
view post Posted on 15/12/2006, 15:42




Avanzavano lenti, tra i giunchi del fiume sacro, osservando le rive tutt'intorno, alla ricerca di una barca che trasportava dei profanatori di tombe, ed era loro compito, in qualità di soldati del Faraone, assicurarli alla giustizia, umana prima e divina poi.
Le segnalazioni, dicevano che si doveva esser arenata in quella zona, quando si imbatterono in quello che sembrava a prima vista il cadavere di una ragazza seminuda, ma quando si resero conto che era ancora viva, si prodigarono nel prestarle alcune cure, fasciandole il brutto taglio alle vene ed avvolgendola in un mantello di lino.
Dopodichè, mentre gli altri cercavano i fuggiaschi, due di essi, su una lettiga improvvisata, la portarono via da lì, verso il tempio, per farla curare.
 
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1 replies since 15/12/2006, 15:07   135 views
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