Isis

A notte fonda

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Ophois
view post Posted on 3/2/2007, 10:01




E’ notte ormai.
Una calma notte calda e silente che si stende, pietosa, a velare le lacrime, a nasconderle al mondo.
E’ scesa improvvisa come un dono prezioso.
Una strana notte dorata e senza suoni che ha invaso gli alberi ed il fiume, è avanzata rapida fino alle porte del Duat e li ha esitato, come in ascolto di una voce lontana, è stato solo un attimo per fortuna, solo un breve istante, giusto il tempo per far morire il canto, poi ha ripreso ad avanzare giungendo a me, nascondendo il dolore sul mio viso.
E’ strana questa notte giunta troppo presto.
Questa notte dorata eppure scura al punto che i miei occhi vedono a stento e non si è mai sentito che gli occhi degli Dei vedano male al buio.
Ma forse non è la notte, forse sono le lacrime.
Lacrime negli occhi di un Dio!
Come sarebbe stupita la mia Tefnout vedendomi ora, e non gli piacerebbe : “Non piange un Dio – mi direbbe – si rattrista, ma non piange. Troppo abbiamo visto per piangere ancora. – e scuoterebbe il capo tristemente.
Ma non è qui stanotte la mia Ma'at.
La sua saggia voce non parlerà al mio cuore, non scorgerò il sorriso sul suo nobile volto!
Per chi dunque dovrei nascondere le lacrime?
Per chi dovrei essere saggio e forte?
Così le lascio scorrere: gocce argentate di musica lieve, perle di malinconia e rimpianto. Cadano pure, lavino il dolore, non voglio trattenerle oltre, non avrebbe senso.
Inquieto mi aggiro per stanze silenziose che il tempo ha reso vuote: in ognuna un ricordo, una singola nota di una lontana melodia che dal passato giunge a me a formare un canto che conoscevo un tempo e che avevo scordato.
E’ un canto lieve, sussurrato appena, un canto che il cuore rammenta, v’è in esso un dolore sommesso che strazia , per questo piango e penso a colei che il canto ha scritto e ricordo la sua voce tra i seggi e piango del suo dolore poiché lei non lo fa se non nell’animo.
E la sua voce porta la comprensione: ora so la sua pena fino in fondo e quella pena che non posso alleviare diviene ora mia e porta lacrime con sé che non voglio fermare.
Vagando per le vuote stanze parlo a me stesso “ Ti sbagli – dico – ti sbagli Ophois, piange un Dio. Non tutto ho visto, non tutto avevo compreso. Ci sono cose che non sapevo, dolori racchiusi nell’animo che feriscono un cuore nobile e per cui anche un Dio può versare lacrime. “
Di stanza in stanza sono giunto infine a quella a me più cara, la più amata di tutte:
quella che sarà presto la sua stanza ove tutto è in attesa, la stanza ove è rinchiusa l’essenza stessa di un amore lontano.
Sul suo volto leggevo la pena ed il dolore e pensai, che fosse tutto li; se solo avessi capito ciò che ora so! Se solo avessi guardato più a fondo! Sarebbe qui ora nella quiete della sua casa, sarebbe al caldo ed al sicuro, ma ero cieco e giovane e non seppi vedere.
Non seppi leggere quell’ultimo canto, non vidi la profondità del suo dolore.
“ E’ un momento – mi dissi – passerà! Ha bisogno di quiete e di silenzio, ha bisogno di ritrovarsi ” e senza capire la gravità del gesto che compivo la lasciai partire.“ Vai – gli dissi – percorri la tua strada, ritrova te stessa”
Ricordo l’ombra nei suoi occhi quando partì, la pena profonda, ma allora la scambiai per il bisogno di solitudine e silenzio che, a volte, prende noi Dei.
La lasciai partire così, senza un amico al fianco, neppure la accompagnai ai confini e tornai senza capire, solo quando se ne fu andata.
Solo ora comprendo, ora che il tempo ha vuotato questa sala; ora che il canto è tornato al mio cuore, finalmente aperto alla comprensione, ora che non solo la melodia ne ascolto, ma anche le parole e le comprendo infine.
La lasciai partire e avrei dovuto dire : “ Resta. Non hai bisogno di cercare altrove comprensione, suona qui il tuo flauto, canta qui il tuo dolore. Resta. Insieme!
Mi dirai la pena ed io la fugherò per te. Resta nella tua casa, tra i tuoi simili e, se pure nessun altro capisse, io capirò.
Resta e piangi il tuo dolore tra le mie braccia, lo prenderò per me e guarirai ”
Ma volevo essere saggio e nobile come tutti si aspettano da me pensai di essere nel giusto. Lei pure volle apparire nobile e saggia e svanì dalla sala, ma non dalla mia vita che il suo viso è con me da allora e sempre ne scorgo la pena negli occhi e ricordo l’odore dei suoi capelli così vicini ai miei!
Stasera per ll'ultima volta l'ho lasciata andare e lei mi ha lanciato uno sguardo intenso prima di andarsene da questa reggia.
Quel suo sguardo non l’ho più scordato, né mai lo scorderò, in questi attimi è sceso in me poco a poco aprendo la via alla comprensione e stasera, una Dea di passaggio diretta al Mondo, ha cantato il suo canto nel salone ed ho capito infine e offro le mie lacrime per lei, perché il dolore sia placato e la pena perduta.
Ora ho capito cosa si agita nel suo animo e quando giungerà, infine, gli darò il bacio di benvenuto come è giusto che sia e nulla chiederò, solo spalancherò le braccia e il cuore per lei, perché trovi riposo e pace e non pronuncerò parole di condanna.
Per questo sto offrendo le mie lacrime, per questo offro il mio silenzio;
nessuno mai saprà ciò che ora conosco : solo il mio cuore e tacerà per sempre.
 
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Neferty
view post Posted on 2/11/2007, 08:09




SPOILER (click to view)
Urca peppina...che roba....Iset ma hai letto questo post???
 
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Iset
view post Posted on 2/11/2007, 13:45




SPOILER (click to view)
Ci.... ç.ç
 
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Neferty
view post Posted on 2/11/2007, 14:02




SPOILER (click to view)
Avessi io un dio così...
 
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Iset
view post Posted on 2/11/2007, 15:32




SPOILER (click to view)
XD Finchè non torna Ma'at da sola, è tutto tuo..
 
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4 replies since 3/2/2007, 10:01   272 views
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