Pregando Ammon

Thutmosis e Iset, giunsero, in pompa magna e con la dovuta scorta, al Tempio di Ammon Ra, dove dopo aver offerto le dovute libagioni, si raccolsero in preghiera e meditazione, cercando di capire quale fosse il loro destino e quello dell'Egitto....

Fece cenno di si con la testa, quindi ordinò a tutti di uscire.
Quando furono soli, le si avvicinò

"Tutto bene?"

-... Voglio invocare Horus, sono stanca di dubbi, ipotesi e risposte mancate...-

Mormorò mentre si alzava in piedi.
La mano le doleva e l'odore dell'unguento cicatrizzante le aveva provocato un'emicrania, tuttavia appariva decisa e risoluta, in attesa di una risposta di lui.

"Beh, è nel tuo leggittimo diritto farlo..."

le rispose lui con tranquillità

L'aria si addensò, come a voler catturare ogni particella presente nell'etere, e un leggero venticello si alzò dalla statua che raffigurava il Dio Horus.
Tuttavia non accadde altro...il silenzio regnava sovrano nella sala.

-.... Horus!-

Chiamò la fanciulla con voce ferma, alzando la mano che portava l'anello donatole dal Dio..

Una luce fievole si diffuse a partire dalla stessa statua che poco prima aveva prodotto la brezza che aveva invaso la stanza.
Ed improvvisamente, preceduto da una luce dorata, comparve Horus.
Se ne stava appoggiato alla statua e la guardava compiaciuto, come se il suo ego giovasse di quell'omaggio scolpito magnificamente nella pietra.
Lentamente girò la testa verso Iset e parlò:

-DUNQUE MI HAI CHIAMATO INFINE. COSA TURBA IL TUO ANIMO, GIOVANE ISET?-

esordì avvicinandosi e guardando con sufficenza il Faraone che durante le cerimonie si fregiava del suo proprio nome.

- Domanda numero uno: Come posso recuperare e liberare il mio scettro?-

Domandò senza troppi preamboli e con una tranquillità stupefacente, per essere una ragazzina che stava di fronte ad un Dio...

Horus rispose con condiscendenza:

- IL TUO SCETTRO SI TROVA. LIBERATO DA OGNI MALEDIZIONE, A CASA TUA, SUL TUO LETTO.

Ophois non glielo aveva detto?

-.... Che?... Oh....-

Rispose alquanto stupita...

Nello scorgere lo sgomento di lei quasi si mise a ridere, tuttavia mantenne un atteggiamento dignitoso, poiché non erano soli.

- DEVI RINGRAZIARE UPUAUT PER QUESTO. MA DIMMI, ISET, MI HAI CHIAMATO ANCHE PER ALTRI MOTIVI?-

Chiese liquidando la questione scettro e passando ad altro.

Rmase in silenzio durante quella conversazione, avendo notato lo sguardo che gli era stato lanciato da Horus.
Ma cosa prendeva ai suoi dei?
Dubbi iniziarono a tormentarlo e se fosse lui in torto? E se in realtà il vero usurpatore fosse lui e non la regina despota?
In fondo egli credeva di esser il leggittimo sovrano, perchè discendeva dalla leggittima dinastia, ma chi, se non gli dei, leggittimavvano una dinastia?
E anche Horus lo guardava quasi con disprezzo, ciò significava che gli dei non leggittimavano lui...che fare dunque?

- Oh, solo un piccolo e forse insignificante dettaglio.... Almeno per voi.-

Riprese con fare forzatamente calmo.

-... Mi è giunta all'orecchio, forse anche per caso, la notizia del volere di Amon... Vi sarebbe di così grande disturbo spiegarcene le motivazioni?-

Domandò, avvicinandosi al Faraone, avendolo tirato in causa... Le pareva dubbioso e si avvicinò quel tanto che bastava a sfiorarlo distrattamente col braccio, voleva fargli avvertire la sua presenza, che nonostante tutto era al suo fianco... Ma lo fece senza lasciar trapelare nessuna emozione e senza smettere di fissare Horus.

Il Dio non parlò per un paio di minuti limitandosi a fissarli.
Pensô che non avrebbe dovuto dargli spiegazioni in merito in quanto Amon non era presente, ma decise di rispondere almeno in parte:

- TI SALUTO FIGLIO DELL'UOMO. NON TI HO OMAGGIATO FINO AD ORA PERCHÈ AVRESTI DOVUTO FARLO TU. VEDI E PARLI CON UN DIO PER LA PRIMA VOLTA NELLA TUA VITA E NON TI È VENUTO IN MENTE DI RENDERMI OMAGGIO. SOTTOVALUTI FORSE QUESTO ONORE?-

Chiese con voce tonante, quasi irosa, ma senza dare possibilità di replica al Faraone continuò:

- NON MI SORPRENDE IL VOLERE DI AMON DI METTERE A CAPO DEL REGNO UNA PERSONA DEVOTA, ESTREMAMENTE ZELANTE, CHE SI RICORDI DI OFFIZIARE LE CERIMONIE SACRE. DIMMI FIGLIO DEL NILO, DA QUANDO TI FREGI DEL TITOLO DI FARAONE QUANTE CERIMONIE HAI PRESENZIATO? LASCIA CHE RISPONDI IO PER TE: NESSUNA! NON BASTA BADARE AGLI AFFARI DEL VOSTRO LETTO PER ESSERE CIÒ CHE SIETE, O MEGLIO, DITE DI ESSERE.-

Le parole di Horus erano veramente dure ma non aveva ancora finito. Dopo una breve pausa continuò:

- LA SCELTA DEL COMANDO DEL REGNO CADE SU NEFERTY, ISET, POICHÈ IL TUO AMORE PER QUESTO MORTALE INDEGNO DEGLI DEI TI POTREBBE SVIARE NELLE SCELTE CHE SARESTI TENUTA A PRENDERE IN QUALITÀ DI REGINA. SENZA DIMENTICARE IL DETTAGLIO CHE SEI ANCORA UNA RAGAZZINA, PER DI PIÙ CONFUSA E PIENA DI INCERTEZZE.-

Non aggiunse altro per il momento. Avrebbe atteso la risposta di entrambi prima di decidere se parlare ancora.