Invito Per Neferty

Neferty avvertì una strana sensazione, fatta di ansia e di un pizzico di nostalgia.
Qualcuno la stava chiamando con il pensiero, ma non riusciva a capire di chi si trattasse.
La compagnia di Gyasi la distrava non poco, e la sacerdotessa decise di non dare troppo peso a quel richiamo, che non sembrava avere carattere d'urgenza.
L'indomani, quando si sarebbe riposata e la sua mente fosse stata fresca, avrebbe risposto alla voce.
Si girò dall'altra parte, nella sua tenda di seta, e si mise a dormire.

Neferty si svegliò all'interno della tenda e si stiracchiò serena.
Aveva dormito veramente bene e si sentiva al settimo cielo.
Si vestì e uscì dalla dimora improvvisata, lasciando che il sole le baciasse il viso con i suoi raggi caldi del mattino.
Ancor prima di salutare Gyasi, che riposava poco distante, cercò quel contatto telepatico del giorno prima.
Arrivava da una vecchia conoscenza, ne era sicura. Le sembrava che l'essenza del messaggio vibrasse dell'energia che aveva avvertito alla vecchia necropoli di Giza.
Che fosse il vampiro che era diventato suo amico in quell'occasione?
Lo ricordava come uno degli antichi...probabilmente era anche questo il motivo per cui, anche se il sole era alto, avvertiva ancora la sua chiamata.

- Sono Neferty. Ho ricevuto il tuo messaggio ma non so dove ti trovi. C'è qualcosa d'importante che devi dirmi?-

chiese telepaticamente, lanciando la sua risposta nell'etere, quindi si diresse verso Gyasi e l'avventura che stavano vivendo insieme...

Neferty scosse la testa.
Di prendere ordini non ci pensava minimamente.

- Verrò appena posso ma ci tengo a puntualizzare che io e Gyasi non siamo una coppia.-

disse tra sé e sé arrossendo violentemente.

- Ora mi aspetta una gita al palazzo del funzionario del basso egitto. Se vuoi puoi raggiungermi lì, altrimenti dovrai aspettare. Mi spiace.-

inviò il messaggio, sperando di non risultare troppo severa nei confronti del suo interlocutore.

- Scusami. Credevo che il tuo fosse un ordine. Mi dispiace di aver male interpretato il tuo tono. Ti prego d'aspettarmi, non farò tardi.-

rispose Neferty sentendosi a disagio.
Da quando in qua commetteva degli sbagli così madornali?
Perchè aveva creduto un ordine, la richiesta del vampiro?

Neferty divenne di un intenso color viola.
Aveva proprio frainteso, e se ne dispiaceva, ma il vampiro faceva del suo errore una questione d'onore e la prendeva in giro con sarcasmo.

- Ti raggiungerò non appena mi sarà possibile.-

rispose la giovane donna.

Neferty non diede peso all'esortazione del vampiro.
Ormai era entrata nel palazzo del funzionario del Basso Egitto e si sentiva meravigliosamente bene.
L'unico suo commento telepatico fu una sorta di mugugnìo, sussurrato a fior di labbra.

- Mhm...-