ANUBIS SULLE TRACCE DI GYASI

IL DIO ANUBIS, SAPUTO COSA ERA SUCCESSO A NEFERTY, LA PROTETTA DI AMON, DECISE DI MATERIALIZZARSI IN QUESTO MONDO.
PARTÌ DAL SUO TEMPIO, DOVE AVEVA ACQUISTATO GRANDE POTERE E SI DIRESSE VERSO EDFU...

L'aveva avvertito subito... Come sarebbe potuto essere altrimenti?
Conosceva bene le maree delle energie sottili che pervadevano l'aree, invisibili ed imponenti.
Andò incontro ad Anubis, il Dio Padre suo, mostrandosi freddo, glaciale.

Mi cercavi.... Padre?

- CIAO GYASI.-
ESORDÌ L'OSCURO DIO.
- FORSE INTUISCI IL MOTIVO DELLA MIA VISITA.-
AGGIUNSE GUARDANDOLO MOLTO PACATAMENTE.

Oh, certo, perchè sentivi la mia mancanza...

Ribattè sarcastico il vampiro.

- NON PROVOCARMI.-
GLI RISPOSE ANUBIS.
- VISTO CHE DI CONVENEVOLI NON NE VUOI SAPERE, VENIAMO SUBITO AL PUNTO. LASCIA STARE NEFERTY, LEI DEVE TORNARE AL SUO TEMPIO, UBBIDIRE AD AMON E CONTINUARE LA SUA VITA E TU NON HAI NESSUN DIRITTO DI CAMBIARE IL SUO DESTINO.-
DISSE INDURENDO LA VOCE.

Oh, ma io non la obbligo a nulla... Le ho solo dato la possibilità di scegliere per se stessa.
Cosa che voi, avete mancato di fare.

Rispose freddo e pacato, ma già sentiva la rabbia montargli in corpo.

-NON TI AVVERTO PIÙ FIGLIO MIO. SEI STATO AVVISATO. SE NON VUOI INCORRERE NELLA MIA IRA E IN QUELLA DI AMON DOVRAI LASCIARLA ANDARE. CACCIALA DA TE SE NECESSARIO, MA NON CONDURLA SULLA STRADA DELLA DISTRUZIONE.-
LO AVVERTÌ ANUBIS, GRATTANDOSI UN'ORECCHIO CON LA ZAMPA SINISTRA.

Osservò schifato il cane, chiedendosi se per caso dovesse mettergli un guinzaglio e portarlo a passeggio...

Farà quel che vorrà, come padrona del suo destino. Ed io sarò lì a vegliare che nessuno le faccia del male.

- COS'HAI DA GUARDARE CON QUELL'ESPRESSIONE FIGLIO? NON SAI, FORSE, CHE ABBIAMO LO STESSO DNA? VUOI CHE TI ATTACCHI QUALCHE PULCE? VEDIAMO COME REAGIRESTI! O FORSE PREFERISCI LE ZECCHE? HANNO PIÙ SANGUE!-
LO CANZONÒ ANUBIS, NOTANDO IL DISGUSTO DI GYASI PER LA SUA GRATTATINA.
-RIGUARDO ALLA RAGAZZA FAI COME VUOI. SEI SEMPRE STATO RIBELLE. POI NON DOMANDARTI PERCHÊ NON SEI MAI STATO PERDONATO E TUO PADRE È UN PADRE ASSENTE. SEI UNA VERGOGNA GYASI! PROVO GRANDE PENA PER TE.-
LO PROVOCÒ IL DIO, GUARDANDOLO FISSO NEGLI OCCHI.

Bene, allora lasciami solo alla mia pena.

Rispose lui, con un'alzata di spalle.
Come se avesse mai cercato la compagnia di suo padre... Non chiedeva nemmeno il perdono divino, soprattutto non il suo visto che il suo essere era a causa di quel Dio canino.

- COME DESIDERI. OGNI MIO TENTATIVO DI SALVARTI DA TE STESSO È SEMPRE ANDATO A FARSI BENEDIRE. SUBIRAI LA COLLERA DEGLI DEI. CHIEDITI SOLTANTO SE NE VALE LA PENA SUBIRE CASTIGHI E UMILIAZIONI PER UNA GIOVANE E SCIOCCA RAGAZZINA MORTALE.-
AGGIUNSE PER RICORDARGLI IL MONITO.

Non osare denigrarla... Tu, cosa ne sai? Non parlare di ciò che non puoi conoscere!

Ringhiò Gyasi, passando da una fredda calma ad una collera cieca.
Si, ne valeva la pena... E non sopportava che si parlasse così di lei.

IL DIO RISE. UNA RISATA CANINA CHE RISULTÒ DECISAMENTE GROTTESCA.
- TU COSA NE SAI DI LEI, NON IO! A ME CHE IMPORTA? SO SOLO CHE NON HA UBBIDITO AD AMON, CHE È TESTARDA E CERTO NON BRILLA D'INTELLIGENZA. PENSA, NON VUOLE DIVENTARE REGINA D'EGITTO! IO AL POSTO SUO ACCETTEREI, MA UNA CHE SI RIFIUTA DEV'ESSERE PROPRIO STOLTA. E TU SEI SMEMORATO, FIGLIO MIO, NON RICORDI CHE SONO UN DIO? POTREI INCENERIRTI CON LO SGUARDO SE VOLESSI. SO MOLTE PIÙ COSE DI QUANTO IMMAGINI. CREDI CHE NEFERTY TI AMERÀ MAI UN GIORNO? CHIEDILE A CHI APPARTIENE IL SUO CUORE.-
E RISE NUOVAMENTE, LANCIANDO UN LATRATO NELL'ETERE.

Rise brevemente, una risata fredda e amara, che riportò Gyasi ad essere distaccato da quel Dio che era suo padre.

Saprai anche molte cose, ma non sai nulla di me.

Non era per il cuore di Neferty che la aiutava. Ma pe il proprio. Quel che poi ne sarebbe derivato da tutto ciò, lo avrebbe affrontato a suo tempo.

ANUBIS RIDIVENNE SERIO.
- NON HO ALTRO DA DIRTI GYASI. PREGA SOLTANTO CHE LA PROSSIMA VOLTA CHE CI INCONTRIAMO IO NON ARRIVI DA TE IN VESTE DI GIUSTIZIERE. LA MORTE TI RAGGIUNGERÀ PRIMA O POI, NON LE SFUGGIRAI...-
LO MINACCIÒ PRIMA DI SPARIRE IN UNA NUVOLA DI GOCCIOLINE DI SANGUE.