Una strana ombra

Nella terra di Nubia, in un assolato pomeriggio d'estate, si alzò un vento strano, proveniente da Est.
Questo vento, formato da miliardi di piccoli puntini neri, si muoveva veloce verso il Basso Egitto e presto l'avrebbe raggiunto portando, come ovunque si dirigesse, morte e desolazione.
Le coltivazioni venivano completamente distrutte e il bestiame si ammalava di una strana malattia che velocemente uccideva ogni capo di bestiame.
La situazione si presentava grave e la maggior parte dei nubiani finiva con il morire di fame o pestilenza.
Così per diversi giorni nessuno riuscì ad informare le popolazioni più a Nord e gli abitanti di quei luoghi si trovarono impreparati di fronte a quest'ombra che si muoveva minacciosa nell'aria.
Poi gradualmente qualcuno riuscì a lanciare un passa parola e riferire agli abitanti dei luoghi vicini ciò che stava accadendo.
Ed ecco che una donna decise di intraprendere un lungo viaggio e avvertire gli abitanti d'Egitto del pericolo che incombeva su di loro.
Con un cammello come unico mezzo si mise in viaggio, nella speranza di arrivare prima della grande ombra...

La minaccia stava crescendo e dilagando come un morbo pestilenziale e divorava ogni cosa, lasciando dietro di sé una scia di cadaveri in putrefazione. Liquame ricopriva ogni pezzo di terra dove prima c'era stato qualcosa di organico. Le mucche, così preziose per l'allevamento della zona del Nilo, marcivano ai margini del fiume che si colorava del rosso del loro sangue.
L'aria aveva l'odore rancido della morte e pullulava di minacce che avrebbero condannato allo stesso destino qualunque incauto si fosse addentrato per curiosità nelle città devastate.

La giovane fanciulla, scampata per miracolo da quell'inferno procedeva con il cuore affranto.
Ogni cosa che aveva posseduta ormai viveva solo nei suoi ricordi.
Nulla le avrebbe più ridato una casa, una famiglia, l'amore, poichè lei lo sapeva bene, dal momento della sua partenza la pestilenza aveva raggiunto il suo villaggio e tutti erano morti.
Questa certezza pesava su di lei come un macigno, ma la sua missione doveva essere compiuta. Era il volere degli Dei, ma il suo invece era quello ormai scampato di perire vicino ai suoi cari.
Invece eccola lì.
Sola.
In mezzo al deserto che tentava di raggiungere al più presto il prossimo villaggio.
Ancora divese miglia la separavano da Edfu dov'era diretta...

Dietro di lei l'inferno...
non solo morte, devastazione e pestilenza, ma anche mancanza di ogni speranza per l'avvenire.
Che gli Dei avessero abbandonato quel luogo?
Cosa stava succedendo?
La ragazza invocò l'aiuto di Rà, Padre di tutti gli Dei, e lo pregò di proteggere quelle terre.
Continuava a pregare mentre proseguiva la marcia disperata...

Ma Rà non si rivelò alla giovane, non le spiegò cosa stava facendo.
La ragazza continuò. La sopravvissuta alla morte, colei che sola poteva avvisare un'intera generazione di uomini si mosse più veloce del vento.
Ad un certo punto, scorse in lontananza un tempio e seppe di essere arrivata nei pressi di Edfu.
Smontò da cavallo, cercando rifugio e del cibo e si diresse verso l'edificio.