Aspettando Gyasi

Neferty era stata scaricata! Si, si, avete capito bene! Scaricata nell'oasi.
Ad attendera c'era un bel posto di ristoro e il tutto era accogliente e raffinato.
Tuttavia la ragazza non ci stava proprio ad aspettare come una bella statuina il ritorno del suo cavaliere.
Per chi l'aveva presa Gyasi? Per una creatura inerme e spaurita?
No, no, non sapeva proprio con chi aveva a che fare allora!
Contrariata Neferty entrò nella tenda e buttò all'aria il vassoio con i datteri freschi!
Indifesa e pure cicciona mi vuole questo qui?
Si chiese palesando una finta arrabbiatura. In verità aveva solo voglia di fare i capricci!
Comprendeva molto bene il gesto di quel omuncolo e sotto sotto lo ringraziava per tanta premura, ma così, adesso, sui due piedi non voleva accettare questa condizione di inerzia! Si sentiva preoccupata per lui e impotente.
Oh al diavolo! pensò infine e con grande fretta sì liberò di dosso tutti i vestiti e si tuffò nell'acqua cristallina dell'oasi.
Un bel bagno era quello che ci voleva per sbollire e per dimenticare di essere stata trattata come una bambola di porcellana!

In un'altra occasione forse avrebbe goduto di quella insperata visione, ma in quel momento, Gyasi ricomparve crollando esausto ed ansimante sulla sabbia, accanto al baldacchino bianco i cui teli frusciavano nel vento.
Era il più antico e potente della sua stirpe, ma le ferite che aveva riportate erano numerose, alcune decisamente gravi e la sua capacità di risanamento non era così immediata in certi casi.
Fu comunque lieto di trovarla sana e salva.. Dunque non li avevano seguiti..
Chiuse gli occhi. La testa gli girava per la cospicua perdita di sangue e gli mancava il fiato per i poteri che aveva impiegato.

Neferty si era appena immersa nuovamente sott'acqua, nuotando libera e più distesa. Aveva già dimenticato l'astio nei confronti di Gyasi e desiderava solo che lui tornasse da lei sano e salvo.
Era un pò in ansia per il semidio, nonostante i suoi poteri. Da quello che aveva capito c'era stata una rivolta ad Assuan e sperava che i vampiri non avessero fatto del male al loro re.
Mentre stava pensando a tutto ciò riemerse in superficie e si spaventò nel sentire un rantolìo provenire dalla tenda. Si girò in quella direzione, per scoprire quale animale selvatico fosse nelle vicinanze, quando scorse l'inconfondibile figura di Gyasi stesa per terra!
Uscì immediatamente dall'acqua, ignorando il fatto di essere completamente nuda, e si precipitò dall'amato.

- Gyasi, Gyasi, oh mio dio, cosa ti è successo? Chi ti ha ridotto così?-

il tremito nella voce era evidente, mentre Neferty percorreva con la punta delle dita le profonde ferite che insanguinavano il corpo di lui.

Non gli riuscì di aprire gli occhi, ma abbozzò un sorriso stentato, sperando di essere rassicurante.

N- non temere mia cara, lascia che mi riposi un poco e tornerò sano come prim...

Le parole gli morirono in gola, strozzandosi per evitare di gemere per il dolore.

E' stata opera di An-Aanubis..

Neferty notò subito che nonostante le rassicurazioni, il vampiro soffriva molto.

- Sttthh....non parlare tesoro. Ci penso io ora.-

disse e senza esitazioni richiamò a sé la propria energia guaritrice e applicò le mani sulle lacerazioni.

Storse lievemente la bocca quando un bruciante formicolio invase il suo corpo.
La magia di Neferty era potente, ma la guarigione del Vampiro dipendeva molto dalla sua stessa forza.
Smise di lottare contro il dolore e si concentrò su di esso, alla ricerca della volontà per reagire.

Il potere di Neferty parve non fare effetto sul vampiro.

- Non so cosa fare.-

ammise sentendosi sciocca.

Rientra nella tenda.... Mia cara... Ed attendi che io venga a chiamarti.
Ci potrebbe volere un pò,... Ma non uscire per nessun motivo,... Chiaro?

Le domandò digrignando i denti nello sforzo di non urlare per il male.

- Mhmm...va bene.-

disse alzandosi. Non capiva il motivo di quella richiesta, ma forse essendo un vampiro poteva diventare pericoloso stargli vicino.

- A dopo allora.-

disse combattuta tra la voglia di rimanere e il desiderio di ubbidirgli.

Non appena Neferty fu rientrata Gyasi mutò forma, la sua pelle divenne fredda e liscia come la roccia.
Gli occhi solo due infiniti oceani neri... E dalla bocca erano ben visibili zanne feroci e letali.
Non un verso uscì dalle labbra della creatura, ma si contorceva con forti spasmi nella sabbia.
Il tutto durò una manciata di minuti, dopodichè Gyasi, tornò alla sua forma, svenuto sulla sabbia.

Neferty intanto girava intondo, all'interno della tenda, aspettando un qualche cenno da parte del vampiro.
Avrebbe tanto voluto raggiungerlo ma gli aveva promesso che non sarebbe uscita di lì e dal canto suo la giovane aveva paura di quello che avrebbe potuto vedere.

Quando si risvegliò, Gyasi ci mise qualche attimo a comprendere dove stava.
Infine si alzò, scrollandosi la sabbia dalle vesti, avvertendo ancora un poco di tensione ai muscoli, gli ultimi residui di guarigione in atto.
Tuttavia si avviò all'entrata della tenda e con gesti delicati scostò i veli ed i tendaggi, rivelandosi a lei.

Neferty...

- Gyasi! Come stai?-

gli chiese raggiungendolo pacata ma preoccupata.

Ora bene, mia cara, tutto è solo un brutto ricordo.

Le mormorò con un sorriso rassicurante, carezzandole una guancia con la punta delle dita.

- Bene.-

rispose Neferty non sapendo cosa dire.
Improvvisamente si sentiva a disagio.
Gyasi era troppo diverso da lei!