Ophois |
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| Non aggiunse altro riguardo alle ragazze. Non voleva rivelare i suoi piani per ognuna, ma era sollevato di sapere che Iset, la sua Iset, era illesa anche se non serena
Non aveva provato a rintracciarla, pur sapendo come fare.
Temeva di riscontrare sulla pelle delicata di lei il segno dei lividi che gli aveva lasciato nel corso del loro ultimo incontro.
- Dammi del tu Nefer. Sarò anche un Dio ma amo vivere in mezzo agli uomini ed essere trattato come uno di loro, nel limite del possibile ovviamente. Pensa che ho permesso al faraone di chiudermi nelle prigioni!-
ricordò sorridendo.
- Ti offro il mio sostegno, certo, ma anche la mia amicizia. Fin dai tempi più remoti, Upuaut, cioè io, ha sempre affiancato la Grande Sacerdotessa per qualsiasi cosa. Spesso le sacerdotesse di Amon si rivolgono direttamente a lui, ma la differenza ora è che io vago per queste terre con maggior frequenza di lui, quindi per un aiuto immediato ti posso essere più utile. Tutto qui. Non dovessi aver bisogno di me non pretendo che tu mi chiami. E se poi vuoi bere un cidro in mia compagnia,subito! Chiaro?-
chiese Ophois facendo comparire sotto l'acqua una veste dorata che proteggesse il corpo della giovane che si trovava ancora in imbarazzo.
- Quella è tua se la desideri.-
disse indicandola.
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