Aspettando Iset., SPIN OFF

Thutmose, si era recato come aveva detto a iset nei giardini aspettando il suo ritorno. Alcuni avevano cercato inutilmente di chiedergli di andare a festeggiare e a svolger eei suoi compiti da reggente per farsi aggiornare sull'Impero, ma come militare sapeva bene cosa succedesse, per il resto aveva tempo, avrebbe portato l'Egitto al suo culmine. allontànò i servitori che con ventagli lo stavano rinfrescando e si era seduto all'obra di un sicomoro osservando il cielo.

Abbassò lo sguardo, sentendo chiaramente i passi fermarsi nelle sue vicinaze, la vide bella e affascinante. Le sorrise per cercarla di fare stare a proprio agio.

Siediti qui vicino a me mio fiore del deserto.

Gli sorrise, obbedendogli in silenzio. Si accomodò accanto a lui, avendo cura di non calpestare la bianca veste. "... È splendido qui..." Disse soltanto osservando i rami dell'albero sacro a Ma'at che giocavano con il blu del cielo.

Adesso è ancora più splendido, una nuova luce illumina questi luoghi adesso.

La guardò, con un sorriso leggermente disegnato sulle labbra.

In questi luoghi ci sono venuto sempre di rado quando l'Imperatrice regnava, la mia vita alla guida dell'esercito, non mi ha mai permesso di godermi molto la vita a Palazzo.

".. Come avete vissuto sinora?" Domandò lei, giocando a rincorrere le pieghe della gonna con la punta delle dita, in leggere carezze.

Sorrise.

Ho passato gli anni a dedicarmi alle forze militari, spostandomi per le varie provincie, ho preferito preparare la mia ascesa conoscendo i problemi che affliggono il Popolo. L'imperatrice era troppo presa dal seguire il regno con i suoi consiglieri, appoggiata dal Clero Tebano.

La guardò continuando a sorridere.

Tu Mia rosa come hai passato i giorni che ci hanno separato?

" Sono a conoscenza di quel che dite. Mio padre non ha mai accettato la sua reggenza e la Regina non ha mai mancato di fronteggiare i suoi oppositori. Così mio padre mi teneva lontana da Tebe. Mentre mia madre ha voluto che imparassi l'arte di maneggiare i serpenti. Così ho passato molti mesi degli ultimi anni del deserto.." Rispose con semplicità. Non sapeva quanto fosse il caso di far domande troppo personali.

" Dovreste ben sapere che è da sempre stato fedele alla vera dinastia ed alla vostra causa..." Gli rispose con un sorriso, osservandone il bel volto.

Inspirò a fondo e sorrise di sottecchi. ".. Spero avrete modo Maestà, di rendervi conto che la fedeltà non è che una delle mie doti..." Rispose infine lei, in un sussurro che solo lui avrebbe udito.

Il faraone sorrise...

Vedremo di scoprire le tue doti...desidererei un posto dove poggiare la testa saresti così gentile da farmi appoggiare sulle tue gambe?

Sorrise e si sporse all'indietro sostendosi alle braccia tese, i palmi delle mani poggiate al terreno, mentre rannicchiava le gambe per offrirgli un più morbido sostegno. Rispose così, con i gesti più che con le parole. Ma aveva dimostrato una scioltezza che non aveva. Infatti a quella domanda il cuore prese a batterle follemente nel petto, facendola fremere tutta.

Poggiò la testa con estrema lentezza, sospirò avvertì subito il calore della sua pelle che traspariva dalle vesti, le trasparenze involontarie gli facevano vedere la curvatura della coscia.